Hai mai sentito parlare dei vini di ghiaccio? Ne hai mai bevuto uno? Sono intriganti e piacevoli e vengono prodotti in questo modo. Provare per credere, ma attenzione anche alla temperatura di servizio (che non ha proprio a che fare con il ghiaccio)
Vini naturali, vini macerati o orange wines, vini muffati, vini fortificati e potremmo continuare ancora e ancora. Di vini e metodi di produzione si potrebbe parlare fino a notte fonda, ma vi è una tipologia che il più delle volte incuriosisce parecchio: i vini di ghiaccio.
Vuoi per il nome o per la sensazione di freschezza che trasmette immediatamente, i vini di ghiaccio o Ice wines (o in tedesco Eisweine) sono intensi, accattivanti e alla moda in diverse parti del mondo.
Spoiler: non vanno serviti accompagnati da cubetti di ghiaccio, anche se la temperatura di servizio, in questo caso tra gli è 8°-10°, è fondamentale per non alterare le componenti del vino. Ma allora perché si chiamano “vini di ghiaccio”? Come e dove si producono maggiormente?
I vini di ghiaccio sono una specialità di Paesi freddi come Canada, Germania e Austria. In Italia sono ancora un prodotto di nicchia, offerto da poche aziende del territorio.
I vitigni principali da cui si ottengono i vini di ghiaccio sono in prevalenza a bacca bianca, come il Riesling renano o lo chardonnay, ma è possibile sorseggiare anche ice wines di cabernet sauvignon o merlot.
La loro vendemmia è tardiva e particolarissima. I grappoli d’uva non vengono infatti raccolti a fine estate, ma lasciati sulla vite fino all’inizio del nuovo anno. A gennaio, nei vigneti i grappoli d’uva sono ricoperti da uno strato ghiacciato.
L’acqua presente all’interno dell’acino è congelata, la concentrazione di zucchero significativa. È questo il momento propizio per raccoglierli e trasformarli in vino con una pigiatura a temperature che scendono sotto i -7° C.
Il risultato è un mosto denso per via della componente zuccherina, ma anche altre sostanze estrattive. La dolcezza è sicuramente una delle prime caratteristiche.
I vini di ghiaccio sono infatti vini da dessert, da degustare a fine pasto con i loro profumi di miele, frutta matura, spezie, che si combinano magistralmente con una importante sapidità e acidità. L’equilibrio è spettacolare. Provare per credere.
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Fonte: AIS
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