Forse non lo sai, ma anche questi cibi freschi possono essere consumati dopo la data di scadenza (se segui queste accortezze)

Anche se ufficialmente scaduti, ci sono alcuni prodotti che possono essere consumati comunque senza conseguenze per la nostra salute: questo può contribuire a ridurre lo spreco alimentare

Capita a tutti di dimenticare un prodotto nel frigorifero o nella dispensa fino a farlo scadere, e a questo punto sorge legittima la domanda: possiamo consumarlo anche se sono passati alcuni giorni dalla data di scadenza indicata sulla confezione o dobbiamo buttare l’alimento?

Quella dello spreco alimentare è una piaga che ancora oggi affligge le società occidentali, alle prese con quantità record di cibo ancora buono che ogni giorno finisce nella spazzatura. Per una sensibilità etica, ma anche ambientale (produrre cibo ha un costo in termini di sfruttamento delle risorse), dobbiamo fare di più per interrompere la spirale dello spreco di cibo – a cominciare da un’attenta lettura delle etichette.

Spesso infatti, quella indicata in confezione non è la data di scadenza, ma il termine minimo di conservazione: in altre parole, si tratta di un suggerimento per il consumo entro una certa data, oltre la quale il prodotto può essere ancora mangiato senza problemi per la nostra salute.

Vediamo quali sono alcuni cibi che possono essere consumati anche se, stando all’etichetta, risultano già scaduti, e in che misura possiamo farlo.

Leggi anche: “Consumare entro” e “consumare preferibilmente”, da oggi le date di scadenza dei cibi sono più semplici per le aziende

Latte e yogurt

Insieme al pane, sono gli alimenti più sprecati nelle nostre case ma anche nei supermercati, poiché vengono buttati via non appena passa il giorno indicato come data di scadenza. In realtà sia il latte che lo yogurt, se correttamente conservati, possono essere consumati fino ad alcuni giorni dopo la scadenza riportata sulla confezione.

Per accertarci della buona qualità di questi prodotti, possiamo affidarci al nostro naso: apriamo la bottiglia o il vasetto e annusiamo alla ricerca di un sentore di acido che indica che il prodotto non è più adatto al consumo. Se l’odore ci sembra quello di sempre, non abbiamo nessun motivo per non consumarlo.

Alcune catene di supermercati inglesi, come Morrisons e Co-op, hanno già eliminato la tassativa data di scadenza dalle confezioni di latte e yogurt a marchio, sostituendole con un più blando termine minimo di consumazione e invitando i loro clienti a fare il “test del naso” per verificare la buona qualità dei prodotti ufficialmente scaduti.

Uova

Anche le uova possono essere consumate fino ad alcune settimane dopo la data di scadenza impressa sulla confezione senza conseguenze per la salute: ovviamente, più passa il tempo e meno l’uovo sarà fresco, ma questo non vuol dire che non possa più essere mangiato.

Anche in questo caso possiamo effettuare un piccolo test per verificare se l’uovo sia ancora buono o se sia meglio buttarlo. Mettiamo l’uovo in un bicchiere pieno d’acqua: se affonda vuol dire che è ancora buono; se si inclina verso l’alto o galleggia, meglio buttarlo via:

Frutta e verdura in busta

Anche per quanto riguarda i vegetali confezionati nelle buste, più che alla data di scadenza bisogna guardare all’aspetto generale del prodotto e all’eventuale presenza di parti marce o ammuffite: se queste mancano e il prodotto ha comunque un buon odore, perché non consumarlo anche se è trascorso ormai qualche giorno dalla scadenza?

E gli ingredienti della dispensa?

Sale, pepe, farina, zucchero possono essere conservati a lungo e consumati anche alcuni mesi dopo la data di scadenza riportata sulla confezione: basta solo controllare se, durante la permanenza nella nostra dispensa, non abbiano accumulato umidità, e se le confezioni non siano state invase da moscerini o altri piccoli insetti.

Anche la pasta secca è fatta per essere conservata per lunghi periodi nella dispensa di casa, e può essere consumata fino ad alcuni mesi dopo la sua scadenza. Infine il cibo in scatola – verdure in salamoia, frutta sciroppata, confetture e altre conserve – possono essere consumati addirittura fino a due anni dalla scadenza ufficiale, se si tratta di confezioni ben chiuse e conservate in un luogo fresco e asciutto.

Leggi anche: Quanto dura davvero il cibo in scatola? Si può consumare dopo la data di scadenza?

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