Un focolaio della temuta malattia di Newcastle ha fatto scattare l'emergenza zoosanitaria nello Stato di Rio Grande do Sul. Per precauzione il Brasile ha bloccato l'esportazione di pollame e derivati verso 44 Paesi.
Lo scoppio di un focolaio di pseudopeste aviaria, nota anche come malattia di Newcastle, ha messo in allerta il Brasile. Nello Stato di Rio Grande do Sul, dove è stato individuato il virus, è stata dichiarata l’emergenza zoosanitaria.
La misura, disposta dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento (Mapa), è valida per un periodo di almeno 90 giorni e prevede l’abbattimento di tutti gli animali nell’allevamento avicolo in cui è stata confermata la presenza della malattia virale, che colpisce sia gli animali selvatici. Per evitare la diffusione del temuto virus e garantire trasparenza, il Brasile – in cui l’ultima epidemia legata a questo virus risale al 2006 – ha sospeso preventivamente tutte le importazioni di pollame, uova e altri derivati verso 44 Paesi del mondo, fra cui l’Unione europea.
In base dell’accordo bilaterale stipulato con ogni Stato, lo stop di almeno 21 giorni delle vendite può riguardare gli allevamenti su tutto il territorio nazionale o solo quelli che sorgono nel raggio di 50 chilometri dal focolaio individuato.
Il piano prevede anche l’adozione di misure di biosicurezza, la delimitazione di zone di protezione e sorveglianza in tutti gli allevamenti e le proprietà nel raggio di 10 km.
Cos’è la malattia di Newcastle e i rischi per l’uomo
La malattia di Newcastle (ND), altamente contagiosa, è una delle più temute patologie che possono colpire i volatili, in particolare gli uccelli selvatici e quelli acquatici.
La gravità della malattia può variare a seconda del ceppo virale: nella forma acuta il tasso di mortalità è del 90-100%. Le infezioni possono colpire anche l’uomo, anche se i casi sono rari; ad essere più esposti sono innanzitutto gli allevatori, il personale di laboratorio e i veterinari. Il contagio avviene per via aerea o dopo il contatto diretto con pollame infetto, soprattutto polli. I sintomi sono congiuntivite monolaterale o bilaterale e, spesso, gonfiore dei linfonodi preauricolari.
Ancora una volta gli allevamenti intensivi si confermano un grande rischio per la salute pubblica.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Fonte: Gov.Br
Leggi anche:
- La pandemia silenziosa: dai polli all’orso polare, l’influenza aviaria minaccia la salute globale
- Influenza aviaria: gli uccelli sono le vittime, non l’origine. Urge intervenire sugli allevamenti intensivi
- L’influenza aviaria potrebbe infettarci più facilmente, l’allerta dell’OMS (e sì, c’entrano gli allevamenti intensivi)