È tempo di dire addio alla Coca Cola come sponsor delle Olimpiadi: gli esperti chiedono coerenza (e lanciano una petizione)

Gli esperti di salute pubblica chiedono coerenza al Comitato Olimpico Internazionale (CIO): è tempo di dire basta alla Coca-Cola come sponsor delle Olimpiadi

Le Olimpiadi, e lo sport in generale, sono simboli di salute e benessere e sembra essere arrivato davvero il momento di mettere in discussione una sponsorizzazione storica che, secondo molti esperti di salute pubblica, contrasta con questi stessi principi.

Stiamo parlando di Coca-Cola, marchio noto per le sue bevande gassate zuccherate che, secondo ormai innumerevoli studi, sono collegate a gravi problemi di salute come diabete, obesità e malattie cardiovascolari.

Coca-Cola è lo sponsor più longevo dei Giochi Olimpici, con una partnership che risale ai tempi in cui la bevanda conteneva ancora cocaina. Oggi, l’azienda spende circa 20 milioni di dollari all’anno per associare il suo marchio alle Olimpiadi, ma questa collaborazione sta suscitando sempre più critiche.

La sponsorizzazione di Coca-Cola è indubbiamente incompatibile con l’immagine di salute e benessere che i Giochi Olimpici dovrebbero rappresentare. Da alcuni anni, importanti esperti e organizzazioni nel campo della salute pubblica stanno facendo pressione per mettere fine a questa sponsorizzazione.

Tra questi, il Centre for Science in the Public Interest (CSPI), organizzazione che guida la campagna internazionaleKick Big Soda Out of Sport“, lanciata recentemente e sostenuta da 66 partner.

Il CSPI denuncia come la collaborazione tra il Comitato Olimpico Internazionale e Coca-Cola stia minando la missione dei Giochi di promuovere un mondo migliore attraverso lo sport. La campagna mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e i legislatori sugli effetti nocivi delle bevande zuccherate sulla salute e ha lanciato anche una petizione che chiede proprio di mettere fine alla sponsorizzazione. 

In questa si legge:

Caro Comitato Olimpico Internazionale:

le bevande zuccherate danneggiano le persone e il nostro pianeta. Accettando miliardi dalla Coca-Cola per sponsorizzare i Giochi Olimpici, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) sostiene implicitamente un mondo in cui i danni alla salute e all’ambiente vengono “spazzati via dallo sport”, minando gli impegni a usare lo sport per creare un mondo migliore.

Tanti altri esperti si associano a questo appello alla coerenza.  Robert Lustig, neuroendocrinologo pediatrico e ricercatore, definisce il fruttosio, uno degli zuccheri presenti nella Coca-Cola, come un “veleno mitocondriale metabolico.” Secondo l’esperto, l’associazione della Coca-Cola con i Giochi Olimpici è particolarmente dannosa, dato il contrasto tra l’immagine di salute degli atleti e la promozione di prodotti che contribuiscono a gravi problemi di salute.

Anche Marian Nestle, professoressa di nutrizione, studi alimentari e salute pubblica alla New York University, critica l’effetto della sponsorizzazione di Coca-Cola, evidenziando come la visibilità degli atleti con bottiglie di Coca-Cola possa distogliere l’attenzione dai danni provocati dalle bevande zuccherate.

Insomma, quello che tanti esperti a livello internazionale stanno facendo è un appello alla corenza: lo sport è sano e può rendere il mondo migliore, la Coca Cola no!

Il dibattito su questa sponsorizzazione richiama alla mente le campagne di successo degli anni ’80 che portarono al divieto della pubblicità del tabacco durante i Giochi Olimpici. Le Olimpiadi in passato hanno già fatto passi avanti significativi nel distanziarsi dal tabacco e dall’alcol, ma la presenza di Coca-Cola come sponsor rappresenta ancora una contraddizione di cui sbarazzarsi al più presto.

È tempo di fare una scelta consapevole e allineata con il benessere delle persone e dell’ambiente, per garantire che i Giochi Olimpici rimangano un simbolo autentico di salute.

Tra l’altro, in questi giorni Coca-Cola è anche sotto accusa per l’uso esteso di plastica durante le Olimpiadi, nonostante l’impegno dei Giochi di Parigi era proprio quello di ridurre l’uso di plastica monouso. L’azienda si difende affermando di essersi dovuta adattare a vincoli tecnici e logistici, ma le critiche da parte delle organizzazioni ambientaliste, che accusano Coca-Cola di “greenwashing”, continuano a crescere.

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Fonte: Kick Big Soda Out of Sport

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