Da quattro anni ormai l'arte dei "pizzaiuoli" napoletani è diventata patrimonio immateriale dell'umanità secondo l'UNESCO
Da quattro anni ormai l’arte dei “pizzaiuoli” napoletani è diventata patrimonio immateriale dell’umanità secondo l’UNESCO, come ci ricorda il doodle di oggi
È uno dei piatti più mangiati al mondo, simbolo universale di Napoli e del made in Italy: la pizza. Pochi ingredienti di altissima qualità – un impasto a base di acqua e farina, salsa di pomodoro, mozzarella e basilico – una cottura veloce in forno a legna ed ecco che la magia della pizza si materializza nel piatto e l’avvolgente mix di sapori invade la bocca.
Oggi, 6 dicembre, il motore di ricerca Google celebra la pizza e, in particolare, l’arte culinaria dei Pizzaiuoli napoletani: infatti, benché il World Pizza Day si celebri il 17 gennaio, è il 6 dicembre del 2017 che l’arte di fare la pizza ha ricevuto il riconoscimento dell’UNESCO come “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano rappresenta l’ottavo riconoscimento italiano nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO ed è la terza iscrizione nazionale nell’ambito della tradizione enogastronomica (dopo la “Dieta Mediterranea”, bene transnazionale iscritto nel 2013, e “La vite ad alberello di Pantelleria” iscritta nel 2014).
L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano è stata riconosciuta come parte del patrimonio culturale dell’umanità, trasmesso di generazione in generazione e continuamente ricreato, in grado di fornire alla comunità un senso di identità e continuità e di promuovere il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana, secondo i criteri previsti dalla Convenzione UNESCO del 2003 – si legge nella motivazione UNESCO. –Si tratta di una pratica culinaria che comprende varie fasi, tra le quali la preparazione dell’impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna. […] Il riconoscimento dell’UNESCO porta la pizza, cibo tra i più amati e consumati al mondo, nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l’arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico, perché la manualità del pizzaiolo non ha eguali e fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo.
Il doodle proposto oggi dal motore di ricerca è interattivo, poiché ci chiede di tagliare con il cursore del mouse (o con il dito, se siamo connessi da un dispositivo touch-screen) diverse pizze per accumulare così dei punti e proseguire nel gioco. Ma attenzione al numero delle porzioni da fare: non tutte le pizze vanno tagliate nello stesso modo. E inoltre, bisogna essere attenti anche a non far cadere gli ingredienti dalla pizza durante il taglio: ce ne sono di più diversi, dall’ananas ai gamberi fino alle caramelle. Insomma, un vero napoletano non può che inorridire di fronte a questa scelta di ingredienti!
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Fonti: UNESCO / Google
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