Così il packaging dei prodotti Kinder, M&M e Kellogg’s spinge i bambini a consumare più dolciumi

Una nuova indagine rivela che il packaging dei prodotti di marche note come Kinder, M&M e Kellogg's utilizza strategie visive per spingere i bambini a consumare più dolciumi. Una tattica scorretta e pericolosa in quanto contribuisce all'aumento dell'obesità infantile

Gli attivisti di Bite Back, un gruppo affiliato al celebre chef Jamie Oliver, hanno recentemente pubblicato un rapporto che getta luce sulle tattiche utilizzate dalle principali aziende alimentari per influenzare i bambini a desiderare prodotti non salutari.

Il rapporto, presentato davanti al Comitato per l’alimentazione, la dieta e l’obesità della Camera dei Lord del Regno Unito, rivela uno scenario preoccupante riguardo alle pratiche di marketing che prendono di mira i giovani. Una realtà che i consumatori più attenti forse già conoscono. Il packaging, infatti, è davvero potente e le grandi aziende se ne sono accorte da un po’.

La nuova indagine ha analizzato la parte anteriore dell’imballaggio dei prodotti alimentari venduti dalle più grandi aziende che operano nel Regno Unito, scoprendo che la gran parte dei loro prodotti (sono stati 262 in totale quelli analizzati) utilizzano sapientemente gli imballaggi per attrarre i bambini verso cibi non salutari.

I risultati principali del nuovo rapporto, verificati e analizzati dagli esperti nutrizionisti di Action on Salt, parlano molto chiaro: il 78% dei 262 prodotti alimentari esaminati è stato considerato non salutare a causa dell’elevato contenuto di grassi, sale o zucchero e il 67% dei prodotti confezionati in modo accattivante per i bambini è stato classificato come non salutare.

Ma le aziende come “convincono” i bambini a scegliere i loro prodotti? Le strategie che preferiscono sono l’impiego di elementi visivamente accattivanti, come colori vivaci, motivi giocosi e testi seducenti. Questo approccio è stato identificato nell’80% dei prodotti (164 su 204) classificati come non salutari.

Inoltre, una percentuale significativa di questi prodotti non salutari, pari al 59% (120 su 204), presentava forme e sapori non convenzionali, amplificando ulteriormente il loro potenziale di attrazione per i giovani consumatori.

Di che prodotti e marchi parliamo? Tra i principali utilizzatori del packaging accattivante spiccano Kinder (e in generale i prodotti Ferrero), M&M’s, Randoms e Monster Munch Giants ma anche PepsiCo e Kellogg’s.

In particolare, Mondelēz International, la società madre di marchi come Cadbury, Oreo e Milka, è stata identificata come una delle peggiori in questo senso, con tutti i suoi 58 prodotti attraenti per i bambini classificati come non salutari. Ma lo stesso si può dire di Ferrero, con 22 prodotti analizzati, 100% non salutari.

kinder studio imballaggi

@biteback

studio imballaggi accattivanti ferrero e altre marche

@biteback

Il rapporto Bite Back mette ovviamente in luce il danno potenziale causato da queste pratiche di marketing scorrette, che contribuiscono all’aumento dei tassi di obesità infantile e dei relativi problemi di salute. Jamie Oliver, chef e attivista, ha dichiarato:

Ancora una volta, Bite Back espone come i marchi utilizzano attivamente le tattiche di marketing per rivolgersi ai bambini. Che si tratti di personaggi divertenti, immagini brillanti o nuove forme entusiasmanti, queste aziende attive li scelgono perché sanno che cattureranno le giovani menti. Vediamo questo trucco utilizzato nelle corsie dei supermercati, nelle nostre strade principali e online, ed è ancora un altro modo in cui le aziende bombardano i bambini con cibo spazzatura malsano.

In seguito all’indagine, si sottolinea la necessità di un’azione urgente da parte del governo e delle aziende alimentari per affrontare questo problema.

Quanto scoperto dal rapporto (o meglio confermato perché già precedenti indagini erano arrivate allo stesso risultato) evidenzia l’urgente necessità di un cambiamento significativo nel modo in cui le aziende alimentari commercializzano i loro prodotti. La salute e il benessere dei bambini, e non gli interessi commerciali, devono essere la priorità.

Potete leggere il rapporto completo QUI.

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Fonte: Bite Back

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