Ameba mangia-cervello nell’acqua del rubinetto: tutta la verità (al di là degli allarmismi)

Sta circolando anche sui giornali italiani la notizia relativa alla morte di un uomo a causa di un'infezione legata dall'ameba mangia-cervello. Chiariamo innanzitutto che la vicenda non è accaduta in Italia, bensì in Florida, e che non c'è motivo di farsi prendere da inutili allarmismi. Facciamo luce su quanto accaduto: ecco cosa sappiamo finora

In Florida una persona è morta dopo aver contratto una rara infezione provocata da un’ameba mangia-cervello molto temuta. A confermare qualche giorno fa il caso, avvenuto nella contea di Charlotte, le autorità del Dipartimento della sanità pubblica pubblica del Paese. Ma com’è potutto accadere? È la domanda che si sono fatti in tanti, in preda ai timori.

Secondo quanto riportato dai funzionari sanitari della Florida, la persona che si è ammalata di meningoencefalite amebica primaria (PAM) aveva effettuato un lavaggio nasale usando acqua del rubinetto non filtrata. Tuttavia, per avere la conferma bisogna attendere gli esiti degli accertamenti in corso.

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Che cos’è la Naegleria fowleri, dove si trova

ameba mangia cervello

@drmicrobe/123rf

La Naegleria fowleri non è altro che un protista, in una delle sue fasi esteriormente affine a un’ameba. Si tratta dell’agente responsabile della meningoencefalite amebica primaria (conosciuta anche come  naegleriasi) un’infezione acuta e fulminante che colpisce il sistema nervoso centrale.

Ma dove si può trovare questo pericoloso organismo? L’ameba mangia-cervello può essere presente quasi esclusivamente in ambienti di acqua dolce e calda, come laghi e fiumi, ma anche nelle sorgenti termali, nello scarico dell’acqua calda degli impianti industriali e nelle fonti di acqua potabile geotermica; nell’acqua del rubinetto o ancora nelle piscine con scarsa manutenzione.

L’ameba del genere Naegleria non vive, invece, nelle acque salate e cresce con facilità a temperature più elevate fino a 46 gradi centigradi. Questa ameba può entrare nel sistema nervoso centrale attraverso il naso nuotando nelle acque contaminate. Negli utlimi anni i casi di infezione da Naegleria fowleri stanno diventando sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici.

Sintomi e come si cura l’infezione

Per quanto riguarda la sintomatologia della meningoencefalite amebica primaria, questa esordisce entro 1 o 2 settimane dall’esposizione ad acque contaminate. Il primo sintomo consiste in un’alterazione del sensi dell’odorato o del gusto. Successivamente, i soggetti colpiti presentano cefalea, rigidità nucale, sensibilità alla luce, nausea e vomito. Inoltre, possono accusare confusione e sonnolenza e sviluppare convulsioni.

In gran parte dei casi la diagnosi della malattia arriva in ritardo, motivo per cui la sua mortalità causata dalla meningoencefalite amebica primaria è parecchio elevata. L’infezione può progredire rapidamente e causare il decesso entro dieci giorni.

Per curare la malattia viene generalmente somministrato il farmaco antimicotico amfotericina B;  analisi approfondite hanno, infatti, dimostrato che questo principio attivo altera le membrane del patogeno, incluse quelle del nucleo e del reticolo endoplasmatico liscio e ruvido. Nel caso in cui si sospetti di aver contratto l’infezione bisogna rivolgersi subito a un medico.

Come prevenire la meningoencefalite amebica primaria

Per tutelare i cittadini dalla pericolosa infezione le autorità statunitensi hanno diffuso una serie di indicazioni da tenere in mente:

  • Usare solo acqua distillata o sterile per effettuare lavaggi nasali: l’acqua del rubinetto deve essere bollita per almeno 1 minuto
  • Non fare entrare acqua nel naso mentre si fa il bagno in piscina, nei laghi e nei fiumi
  • Evitare di andare sott’acqua nelle aree a rischio
  • Non fare mai il bagno nelle zone in cui c’è il divieto di balneazione e o nelle acque stagnanti
  • Prestare sempre attenzione ai bambini che giocano con tubi o irrigatori
  • Pulire e disinfettare adeguatamente la propria piscina prima e durante l’utilizzo

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Fonti: FloridaHealth.gov/CDC

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