Un cambiamento nelle abitudini alimentari dei nostri antenati sarebbe alla base di un aumento della statura e della massa corporea: è quanto emerge da questo nuovo studio archeologico
La specie umana è l’unica a bere latte anche in età adulta, ben oltre la fase dello sviluppo, e a consumare latte prodotto da altri animali – come mucche, pecore, capre. Questa abitudine così particolare che caratterizza la nostra specie potrebbe essere alla base di cambiamenti nel nostro organismo che si sono verificati in epoche molto lontane dalla nostra.
È quanto emerge da un nuovo studio, che prova a connettere l’aumento della massa corporea e della statura umana, avvenuto fra i 2000 e i 7000 anni fa, proprio con il consumo di latte in età adulta.
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno mezzo a confronto la statura e la massa corporea di più di 3.500 scheletri provenienti da 366 diversi siti archeologici in tutto il mondo e che coprono un periodo storico lungo 25.000 anni.
Lo studio
Circa 15000 anni fa, le comunità umane hanno sperimentato una riduzione della statura fisica e della massa corporea in conseguenza di profondi cambiamenti nelle abitudini alimentari: le popolazioni sono passate dal nomadismo, dalla raccolta di erbe e bacche spontanee, all’agricoltura che portò le comunità a stanziarsi e diventare stabili.
Tuttavia, mentre in Asia l’agricoltura iniziò a prosperare senza troppe difficoltà, in Eurasia e Africa le tecniche agricole non portarono i risultati sperati, e le comunità di queste regioni iniziarono a consumare più frequentemente latte crudo, yogurt e prodotti caseari.
Il maggiore consumo di latte e derivati fra queste popolazioni portò a due conseguenze importanti. Da una parte, si assistette a un aumento della quantità di enzima lattasi, fondamentale per digerire le proteine del latte, e ciò provocò un aumento della tolleranza al lattosio nei membri di queste comunità.
Questo sarebbe il motivo per cui le persone che vivono nel nord Europa tollerano il lattosio meglio rispetto alle persone nel sud del continente, o perché nelle popolazioni africane c’è una maggiore occorrenza dei geni di persistenza della lattasi.
Dall’altra, il maggiore consumo di latte aumentò la disponibilità energetica delle persone che vivevano in queste zone del mondo ed ebbe come conseguenza indiretta l’aumento della loro statura e della loro massa corporea.
Lo studio è solo in fase embrionale, poiché si basa solo su resti archeologici, riferiti tra l’altro a una specifica area del mondo (si tratta principalmente di campioni europei, più numerosi viste le esplorazioni archeologiche storicamente più frequenti all’interno del continente).
Tuttavia, queste prime deduzioni già permettono ai ricercatori di comprendere le dinamiche sottese ai mutamenti genetici e dell’aspetto fisico che si sono manifestati nel corso dei millenni e che, in buona parte, sono connessi ai cambiamenti nella dieta.
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Fonte: PNAS
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