Bisfenolo A: la nostra esposizione è “ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza”, l’allarme in un nuovo studio

Uno studio basato sul biomonitoraggio umano ha rivelato che l'esposizione al bisfenolo A (BPA) in 11 paesi dell'UE potrebbe essere ben al di sopra dei livelli di sicurezza

In seguito ad un nuovo studio, l’European Environment Agency (EEA) lancia l’allarme sul bisfenolo A, una sostanza chimica ampiamente utilizzata nei contenitori alimentari, nelle bottiglie e nei tubi dell’acqua potabile.

Ricordiamo che si tratta di una molecola che agisce come interferente endocrino, inizialmente sviluppata per scopi medici, ma poi utilizzata in modo diffuso nei prodotti in plastica (persino nei biberon). È diventata, nel tempo, abbastanza onnipresente e si trova in quantità eccessive nell’ambiente.

E il problema è proprio questo. Secondo gli esperti dell’EEA, il bisfenolo A è presente in quantità “ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria“, rappresentando un potenziale rischio per la salute di milioni di persone“.

Per arrivare ad affermare questo, l’EEA ha condotto un biomonitoraggio in alcuni paesi dell’UE. Questo si è svolto verificando la presenza di bisfenolo A e altri due bisfenoli utilizzati come sostituti del BPA (bisfenolo S e bisfenolo F) nelle urine di 2.756 adulti provenienti da 11 paesi: Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Islanda, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e la Svizzera.

Non è presente dunque l’Italia ma questo non ci fa stare particolarmente tranquilli, dato che la situazione, come si è visto, è parecchio generalizzata.

Nei risultati si legge:

Nei paesi che hanno partecipato al biomonitoraggio del BPA, il livello di superamento variava tra il 71% e il 100%. L’esposizione della popolazione al BPA in Europa è quindi troppo elevata e costituisce un potenziale problema per la salute.

Questa preoccupazione è stata ulteriormente rafforzata anche dall’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA), che classifica il bisfenolo A come tossico per la riproduzione, e dalla decisione dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) di ridurre drasticamente la dose giornaliera tollerabile per questa sostanza di oltre 20mila volte.

Leggi anche: Bisfenolo A: lo sapete che l’Efsa ha abbassato il limite consentito di ben 20mila volte?

Ma tornando allo studio condotto dall’EEA, questo mostra una situazione decisamente allarmante. Infatti, utilizzando il limite stabilito dall’EFSA come riferimento, l’EEA ha scoperto che in tutti e 11 i paesi europei presi in considerazione, fino al 100% del campione era esposto al bisfenolo A in quantità superiori alle soglie di sicurezza per la salute.

Secondo quanto dichiarato dal Direttore esecutivo dell’EEA, Leena Ylä-Mononen, la situazione non lascia spazio a dubbi:

Grazie all’innovativo progetto di ricerca dell’UE sul biomonitoraggio umano siamo in grado di vedere che il bisfenolo A rappresenta un rischio per la nostra salute molto più diffuso di quanto si pensasse in precedenza. Dobbiamo prendere sul serio i risultati di questa ricerca e intraprendere maggiori azioni a livello europeo per limitare l’esposizione alle sostanze chimiche che rappresentano un rischio per la salute degli europei.

bisfenolo A esposizione studio

@EEA

I sostituiti sono ugualmente nocivi

C’è poi un altro tema importante che emerge dallo studio dell’AEA. Mentre l’attenzione è concentrata da tempo sui rischi del bisfenolo A, questa non è l’unica sostanza di cui ci dovremmo preoccupare.

Purtroppo, i sostituti utilizzati in alcuni prodotti si sono rivelati anch’essi nocivi. L’AEA raccomanda quindi  un esame approfondito della sicurezza di diverse sostanze in gruppi.

Leggi anche: Bisfenolo S e bisfenolo F: un nuovo studio mette in guardia dai sostituti del bisfenolo A

L’Europa vuole vietare il bisfenolo A nei contenitori alimentari

Lo studio non ha sorpreso più di tanto gli esperti che da tempo sottolineano i rischi del bisfenolo A ed è stata accolta con particolare favore l’intenzione della Commissione Europea di bandire il bisfenolo A dai contenitori per alimenti.

Il Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), Alessandro Miani, ha sottolineato che questo passo rappresenta un importante impegno per la protezione della salute umana e per la prevenzione dei rischi legati a contaminanti chimici ed interferenti endocrini nella nostra vita quotidiana.

L’epidemiologo Prisco Piscitelli, Vicepresidente della SIMA, ha ricordato che ci sono ormai circa 300 studi che documentano gli effetti del bisfenolo A e il suo impatto sul sistema metabolico umano. Queste ricerche indicano che il bisfenolo A può essere presente come contaminante già nel feto durante la gravidanza.

Gli studi collegano questa sostanza all’obesità infantile, all’insulino-resistenza, al diabete, all’aumento del rischio di sindrome metabolica, aterosclerosi, ipertensione, e altri problemi cardiovascolari. Altre ricerche esplorano possibili legami tra il bisfenolo A e il diabete gestazionale, la sindrome dell’ovaio policistico, l’infertilità maschile e persino il cancro al seno.

Risultati che, non c’è dubbio, evidenziano la necessità di un approccio precauzionale per tutelare la salute pubblica.

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Fonte: EEA / SIMA

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