Basta acrilammide! Urge una legge per regolare e limitare la sua presenza nei cibi

Acrilammide pericoloso: secondo gli esperti è necessario un limite di legge per contenere la presenza di questo contaminante potenzialmente cancerogeno negli alimenti

Che rischi comporta l’acrilammide? Come preparare e cucinare il cibo a casa in modo sicuro? Sono troppi, ancora, i dubbi che ruotano attorno a una sostanza cancerogena che, di fatto, è presente in moltissimi degli alimenti che mangiamo ogni giorno senza nemmeno accorgercene.

Per questo motivo SAFE, Safe Food Advocacy Europe, l’organizzazione europea dei consumatori specializzata nel settore alimentare, lancia una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori per sensibilizzare sui rischi associati proprio all’acrilammide.

E non solo: l’associazione mira anche e soprattutto a chiedere alle istituzioni Ue norme più severe per limitare l’acrilammide, contaminante di processo genotossico e potenzialmente cancerogeno, negli alimenti, a partire da quelli per bambini (suggerendo un livello massimo ben al di sotto del valore di 50 μg/kg).

Cos’è l’acrilammide

Si tratta di una sostanza chimica che si trova soprattutto nelle parti “bruciate” di alcuni alimenti amidacei comuni, come le patate fritte, le fette biscottate, crackers, merendine confezionate o anche il caffè. Ma da dove nasce? Il processo chimico alla base è la nota “reazione di Maillard” e interessa i cibi durante la fase di cottura (soprattutto ad alte temperature come frittura, cottura al forno e alla griglia) o durante i processi di trasformazione industriale oltre 120° C. Ma c’è anche una forma sintetica utilizzata nella fabbricazione delle plastiche ed è presente nel tabacco o usata per il trattamento delle acqua potabili.

L’acrilammide è stata giudicata una sostanza genotossica “estremamente pericolosa” dal comitato congiunto FAO/WHO Expert Committee on Food Additives (JECFA), dall’ EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), dalla US Environmental Protection Agency (USEPA), e dal Bureau Européen des Unions de Consommateurs (BEUC).

Ultima richiesta di SAFE, infine, è quella di includere “nuove categorie alimentari come le noci tostate e le chips di verdure nella regolamentazione dell’acrilammide a causa dei livelli elevati rilevati in queste categorie alimentari in numerosi studi, che sottolineano la necessità di un cambiamento normativo”.

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