Un nuovo studio mette in relazione il consumo di aspartame con i deficit di apprendimento e di memoria e indaga su come il dolcificante agisca proprio sul cervello
Nessuna buona nuova per l’aspartame, il dolcificante artificiale che si trova in migliaia di prodotti e che già lo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità, aveva classificato poche settimane fa come “possibile cancerogeno”, dunque nel gruppo 2B.
Ora un nuovo studio lancia un altro allarme e sottolinea un potenziale legame tra il consumo di aspartame e i deficit di apprendimento e memoria. Di fatto, sinora le recenti linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità avevano “solo” sottolineato potenziali associazioni tra il consumo di aspartame e di altri dolcificanti artificiali a un aumento del rischio di malattie metaboliche, malattie cardiovascolari e cancro, ma non avevano mai affrontato i potenziali effetti sulle capacità cognitive.
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Ora, pubblicata su Scientific Reports, la ricerca condotta dal Florida State University College of Medicine prende le mosse proprio dagli effetti di deterioramento cognitivo a livelli di aspartame inferiori alle soglie ritenute sicure dalla Food and Drug Administration statunitense.
Lo studio
La ricerca si basa su un precedente studio condotto dal Bhide Lab, pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences nel dicembre 2022, che metteva in relazione il consumo di aspartame all’ansia.
Si tratta di una funzione cognitiva distinta dal comportamento ansioso, quindi il Gli effetti dell’aspartame sono molto più diffusi di quanto suggerito dallo studio precedente, spiega il coautore dello studio, Pradeep Bhide, professore di neuroscienze dello sviluppo presso il Dipartimento di scienze biomediche della Florida State University.
Durante le analisi di laboratorio, si è visto che, di fatto, un maggior consumo di aspartame causava un maggior tempo nell’apprendimento di compiti spaziali specifici, suggerendo deficit cognitivi.
Ok aspartame, ma cosa sappiamo degli altri dolcificanti?
Esiste una vasta gamma di dolcificanti artificiali sul mercato, con diverse strutture chimiche, ma in realtà mancano dati sui loro effetti sulla salute a lungo termine.
Recentemente, l’OMS ha affermato che i dolcificanti artificiali proprio come l’aspartame, ma anche il sucralosio e la saccarina potrebbero non aiutare le persone a perdere grasso corporeo e soprattutto che il loro consumo potrebbe essere associato a un maggior rischio di malattie cardiovascolari, diabete e mortalità generale. L’eritritolo, un sostituto dello zucchero a zero calorie, è stato recentemente esaminato per i suoi potenziali collegamenti con problemi cardiovascolari, sebbene tali prove siano ancora considerate inconcludenti.
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Fonte: Scientific Reports
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