Semi di sesamo, ancora maxi richiamo per pesticida cancerogeno. Tutte le marche e i lotti

Si allarga lo scandalo dei semi di sesamo. Altri 12 richiami si aggiungono ai prodotti ritirati la scorsa settimana dal Ministero della salute

Si allarga lo scandalo dei semi di sesamo. Altri 12 richiami si aggiungono ai prodotti ritirati la scorsa settimana dal Ministero della salute.

Panini per hamburger, focacce, barrette con cereali e semi, buns ai cereali, focaccine, focacce e panini tondi. Tutti prodotti che contenevano ossido di etilene oltre i limiti di legge. Un richiamo di massa che ha coinvolto non solo l’Italia ma tutta l’Europa.

I semi di sesamo incriminati sono stati importati dall’India e contenevano la sostanza cancerogena pericolosa, che sarebbe finita sulle nostre tavole. La scorsa settimana erano stati ritirati 10 prodotti, che trovate qui di seguito:

I nuovi richiami, secondo quanto si legge, sulla pagina degli Avvisi di sicurezza del Ministero riguardano molte marche, da Bassini 1963 Al panificio Di Camillo, e prodotti di vario genere.

Per consultare la lista completa dei prodotti e dei lotti ritirati clicca qui

Cos’è l’ossido di etilene e perché può essere pericoloso

Secondo le autorità Ministeriali, i semi di sesamo importati dall’India potrebbero contenere ossido di etilene al di sopra dei limti di legge. Tale sostanza è considerata cancerogena: E’ riconosciuta

“come un agente mutageno diretto in grado di provocare mutazioni nelle cellule del tessuto umano esposto al prodotto. La tossicità cronica da inalazione è stata valutata in studi a lungo termine sui ratti da cui è emerso che l’ossido di etilene è associato a un incremento di tumori con cause naturali. Questi risultati indicano una chiara associazione tra l’esposizione all’ossido di etilene e l’incidenza di cancro. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) e la UE hanno classificato l’ossido di etilene come cancerogeno per l’uomo (categoria 1)”.

Per questo si raccomanda di non consumare i prodotti e riportarli indietro per ottenere un cambio o un rimborso.

Fonti di riferimento: Ministero della salute

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