La storica marca di acqua minerale francese affronta un nuovo scandalo. Dopo il ritrovamento di feci in una delle sue sorgenti e tracce di pesticidi cancerogeni, l’azienda si trova sotto accusa per i metodi di filtraggio non conformi
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L’iconica bottiglia verde di acqua frizzante Perrier si trova al centro di un nuovo e preoccupante scandalo.
Tracce di materia fecale sono state trovate nell’acqua di una delle sue sorgenti nella Francia meridionale. Questo allarme ha costretto l’azienda a bloccare la produzione e a eliminare milioni di bottiglie già pronte per la distribuzione. Il caso ha sollevato molteplici interrogativi sulla sicurezza dell’acqua minerale e sui possibili rischi legati ai cambiamenti climatici e alle pratiche industriali.
Feci e pesticidi nell’acqua
L’incidente risale ai primi mesi del 2024, quando forti piogge hanno colpito la regione di Vergèze, dove Perrier raccoglie la sua famosa acqua minerale. A seguito delle piogge, uno dei sette pozzi utilizzati dall’azienda ha mostrato tracce di materia fecale, scatenando l’allarme e portando all’immediata sospensione della produzione. Più di 2 milioni di bottiglie di acqua frizzante sono state distrutte per precauzione.
Questo episodio si inserisce in un contesto già delicato per Perrier. Un rapporto del 2023, trapelato ai media francesi, ha rivelato che nelle sorgenti utilizzate per l’estrazione dell’acqua sono state trovate anche tracce di pesticidi cancerogeni, vietati da oltre tre decenni. Questi due episodi sollevano dubbi sull’efficacia dei controlli e sulle pratiche di filtraggio dell’azienda.
Non è dunque la prima volta che Perrier si trova a fronteggiare uno scandalo legato alla sicurezza del suo prodotto. Nel 1990, l’azienda fu costretta a ritirare 160 milioni di bottiglie dai mercati di 120 Paesi dopo che erano state trovate tracce di benzene, un composto chimico cancerogeno, all’interno delle bottiglie.
Questi eventi sembrano mettere in discussione l’immagine di purezza e qualità che Perrier ha costruito nel corso dei decenni. L’acqua minerale è spesso associata a un concetto di benessere e naturalità, ma i recenti problemi mettono in luce le fragilità di un settore che, come molti altri, deve fare i conti con i cambiamenti climatici e rigide regolamentazioni ambientali.
Le sfide del cambiamento climatico
Il caso Perrier evidenzia anche un’altra questione cruciale: l’impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche. Le variazioni nelle precipitazioni possono influenzare la qualità delle acque sotterranee, portando a contaminazioni difficilmente prevedibili.
L’acqua Perrier, prelevata dalle sorgenti di Vergèze, è filtrata naturalmente attraverso strati di roccia, ma i fenomeni meteorologici estremi potrebbero alterare questo delicato equilibrio. Se le forti piogge contribuiscono a infiltrazioni di materiali estranei come le feci, l’azienda potrebbe trovarsi a dover rivedere completamente i suoi metodi di produzione per garantire la qualità del prodotto.
L’accusa di frode e il ruolo della giustizia
A complicare ulteriormente la situazione di Perrier è il recente accordo raggiunto da Nestlé, proprietaria dell’azienda, per chiudere una causa di frode legata al filtraggio illegale dell’acqua. Nel settembre 2024, Nestlé ha accettato di pagare 2,2 milioni di dollari per risolvere una controversia legale che accusava l’azienda di aver alterato illegalmente la composizione dell’acqua minerale per renderla conforme agli standard di qualità.
Questo accordo non è passato inosservato: l’organizzazione Foodwatch ha denunciato l’intesa, sostenendo che essa abbia permesso a Nestlé di “insabbiare” il caso e di evitare una piena responsabilità. Secondo l’organizzazione, la vicenda ha messo in luce una grave mancanza di trasparenza nel settore delle acque minerali, sollevando il dubbio che altre aziende possano utilizzare pratiche simili per mantenere i propri prodotti sul mercato.
La nuova normalità dell’acqua minerale
Nonostante gli scandali, Perrier ha promesso di rafforzare i controlli sulla qualità dell’acqua e di investire in nuove tecnologie per proteggere le sue sorgenti. L’azienda ha dichiarato di voler garantire una “perfetta igiene e sicurezza alimentare”, ma ha anche ammesso che ulteriori eventi climatici estremi potrebbero portare a “fluttuazioni nei livelli dei prodotti”, suggerendo che incidenti simili potrebbero ripetersi in futuro.
Questo scenario potrebbe rappresentare una “nuova normalità” per l’industria dell’acqua minerale, sempre più esposta alle variabili ambientali. Le aziende come Perrier dovranno adattarsi alle nuove condizioni climatiche, implementando sistemi di monitoraggio più avanzati e adeguando le pratiche produttive per prevenire rischi di contaminazione.
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