Salmonella nei Kinder: la polizia federale fa irruzione in altri 6 stabilimenti Ferrero in Belgio e Lussemburgo

Per scoprire nuovi dettagli sullo scandalo salmonella che ha riguardato i prodotti Kinder, sono state effettuate perquisizioni in diverse sedi della Ferrero tra cui ovviamente la fabbrica di Arlon, in Belgio, da cui è partito il focolaio che ha interessato molti Paesi europei (e non solo)

Come era prevedibile – vista la gravità della situazione – continuano le indagini sul focolaio di salmonella partito poco prima di Pasqua da uno stabilimento Ferrero e che ha visto come protagonisti alcuni prodotti Kinder venduti in diversi Paesi europei (e non).

Oltre 300 persone (soprattutto bambini) sono state contagiate dalla salmonella per aver consumato cioccolato Kinder e il ritiro dei prodotti del marchio, che è stato di quasi 3000 tonnellate è, secondo il direttore di Ferrero in Francia, uno dei più grandi di sempre. Leggi anche: Salmonella nei Kinder: 3000 tonnellate di prodotti ritirati e oltre 300 bambini contagiati, Ferrero parla per la prima volta

L’ufficio del pubblico ministero di Arlon, nel sud del Belgio, ha fatto sapere che, nell’ambito dell’indagine della giustizia belga aperta dal 19 aprile, mercoledì 8 giugno la polizia giudiziaria federale e l’Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare (AFSCA), hanno effettuato perquisizioni in alcuni siti appartenenti alla Ferrero.

Ad essere ispezionate sono state un totale di 6 strutture in Belgio e Lussemburgo, incluso lo stabilimento di Arlon da cui è partito tutto. L’agenzia belga per la sicurezza alimentare ha interrotto la produzione in questo stabilimento all’inizio di aprile ma il sito doveva riaprire il 13 giugno, cosa che però non è stata fatta dato che le autorità hanno comunicato che è necessario più tempo per le indagini ed è probabile quindi che le nuove ricerche ritarderanno ulteriormente la riapertura.

Oltre allo stabilimento di Arlon, ad essere setacciati dalla polizia sono stati gli uffici Ferrero di Bruxelles, mentre in Lussemburgo sono state perquisite le sedi della multinazionale “Casa Ferrero”.

Come ha fatto sapere l’ufficio del pubblico ministero lussemburghese, documenti e hardware dei computer sono stati sequestrati durante l’operazione e saranno oggetto di ulteriori indagini.

L’indagine delle autorità mira sostanzialmente a stabilire se i dirigenti della Ferrero abbiano una certa responsabilità nel grave focolaio di salmonella che si è verificato e se non sia stato rispettato correttamente il monitoraggio della filiera alimentare. La polizia analizzerà inoltre la comunicazione (o non comunicazione) di informazioni alle autorità sanitarie.

Si sta indagando dunque in particolare su: “obblighi di tracciabilità nella catena alimentare” , “violazioni delle disposizioni di legge in materia di sicurezza e igiene dei prodotti alimentari”  e “lesioni corporali involontarie”. Ferrero è sospettato di aver ritardato nell’emanare l’allerta alle autorità e di non aver prontamente richiamato i prodotti potenzialmente contaminati, quando la salmonella era stata rilevata nei suoi impianti nello stabilimento di Arlon già dal 15 dicembre.

Leggi anche: Salmonella nello stabilimento Kinder già a dicembre, ma come è stato possibile? Le ipotesi della tecnologa alimentare

Al momento, comunque, non sono stati effettuati arresti.

Nel frattempo, anche la Procura di Parigi in Francia, in seguito alla denuncia di Foodwatch, sta indagando sull’epidemia di Salmonella legata a Ferrero (oltre che sull’ E. Coli nelle pizze Buitoni) e ha aperto sul caso un’indagine preliminare. Salmonella ed E. Coli negli ovetti e nelle pizze: per Buitoni e Ferrero scatta la denuncia in Francia

Fonte: The Brussels Times

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