Colorante tossico nell’olio di palma. L’azienda Fovitor International Ltd sta ritirando dal mercato il prodotto Dzomi Palm Oil – olio di palma in bottiglie da un litro – con data di scadenza al 31 ottobre 2016. Il prodotto contiene un colorante illegale noto come Sudan IV.
Colorante tossico nell’olio di palma. L’azienda Fovitor International Ltd sta ritirando dal mercato UK il prodotto Dzomi Palm Oil – olio di palma in bottiglie da un litro – con data di scadenza al 31 ottobre 2016. Il prodotto contiene un colorante illegale noto come Sudan IV.
Il Sudan rappresenta una sostanza tossica e cancerogena vietata in ambito alimentare. Questa sostanza di colore rosso viene utilizzata per tingere solventi, oli, cere, scarpe e rivestimenti dei pavimenti ma non può essere impiegata nei prodotti alimentari.
Il Governo UK, tramite la Food Standard Agency, ha pubblicato un avviso di rischio in cui si sottolinea che il Sudan IV è potenzialmente genotossico e che rappresenta una possibile sostanza cancerogena. L’avviso ai consumatori che avessero acquistato questo prodotto è molto chiaro: non consumare l’olio di palma indicato e riportarlo nel negozio dove è avvenuto l’acquisto per ottenere il rimborso completo del suo costo.
Se in questo momento vi trovate nel Regno Unito, fate attenzione a questo prodotto, che in ogni caso non dovrebbe essere presente in Italia. Secondo la Food Standard Agency non sarebbe il primo richiamo di questo tipo segnalato nel corso di quest’anno.
Sembrerebbe riproporsi una situazione simile a quella che aveva destato allarme nel 2004, quando il colorante tossico Sudan era stato ritrovato in molti prodotti alimentari in commercio. Il Movimento Consumatori in quell’occasione aveva sottoposto ad analisi 45 prodotti tra spezie, sughi, salumi e pasta in vendita in Italia e aveva rilevato che il 20% dei campioni era risultato contaminato.
Nel 2003 in Francia era scattata un allerta alimentare per la presenza del colorante Sudan in peperoncini provenienti dall’India.
Ora, a distanza di oltre dieci anni, si torna a parlare di questa sostanza in correlazione all’olio di palma, un prodotto di per sé già molto discusso dal punto di vista salutistico e ambientale. Ci si chiede come mai una sostanza vietata in ambito alimentare possa essere comunque utilizzata in un prodotto che andrà a finire nel carrello della spesa dei cittadini o nelle cucine dei ristoranti che lo utilizzano, se la sostanza sia stata addizionata intenzionalmente per dare all’olio di palma un colore rosso più evidente o se si sia trattato di una contaminazione.
Un motivo in più per fare attenzione all’olio di palma e per evitarlo.
Marta Albè
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