Merende per bimbi contaminate da metalli e micotossine. Scatta sequestro

Metalli pesanti e micotossine in pane e pasta per bambini: sequestrati 10mila quintali di semola

Metalli pesanti e micotossine in pasta, pane e merende destinati alle refezioni nelle scuole dell’infanzia per un totale di 10mila quintali di semola sequestrati. È per questo che il Corpo forestale dello Stato della Puglia ha denunciato per frode nell’esercizio del commercio e somministrazione di sostanze alterate 14 imprenditori pugliesi e del Centro-nord Italia e sequestrato semola ricavata essenzialmente da grano non italiano, dopo due anni di indagini.

In particolare, si sono trovati in pasta, pane e merende destinate ai pasti nelle scuole, frequentate da bambini di due e tre anni, livelli di piombo superiori ai limiti consentiti. Micotossine, soprattutto deossinivalenolo, in due formati di pasta e su più di un terzo del pane di semola di grano duro campionato, oltre al superamento dei limiti di metalli pesanti (piombo e cadmio) previsti per i bambini fino a tre anni. In buona sostanza, il pane destinato indistintamente a tutti i consumatori, in realtà non era adatto ai bambini fino ai tre anni.

In Italia, infatti, esistono due categorie merceologiche per i prodotti alimentari:

1) Prodotti alimentari per la prima infanzia, destinati ai bambini da 0 a 3 anni, con indicazione specifica e obbligatoria di tale fascia di età in etichetta. Si tratta di prodotti alimentari che devono rispettare il target a cui sono rivolti e le relative leggi.
2) Prodotti alimentari ad uso corrente, in cui non vengono specificate indicazioni sull’età. Sono comuni prodotti alimentari che ognuno di noi acquista per la propria alimentazione, al di fuori della fascia d’età da 0 a 3 anni per la prima infanzia.

I livelli di micotossine che le aziende devono rispettare sono diversi per i prodotti destinati alla prima infanzia e per i prodotti ad uso corrente.

Con questa nuova ondata di sequestri, è emerso che tutte le 80 ditte sottoposte a controllo mediante campionamenti (di cui c’è il VIDEO sotto) hanno aggirato le norme a tutela del consumatore, il cui obiettivo è quello di assicurare che gli alimenti messi sul mercato non contengano contaminanti a livelli che possano creare rischio alla salute, con riguardo soprattutto a quelli che possono essere consumati anche da bambini di età compresa tra 0 e 3 anni.

Tant’è: ancora una volta si dimostra che quanta poca fiducia possiamo porre in chi dispone, cucina e gestisce il cibo che proponiamo ai bimbi nelle scuole. Ben vengano queste retate, allora, e non ci resta che votarci al buon senso di chi provvederà al dopo.

Germana Carillo

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