Sequestrate 9mila tonnellate di finti mangimi per animali al porto di La Spezia. Si tratta di proteine animali trasformate (PAT), illecitamente dichiarate mangimi composti o concimi organici ed inviate verso l'estero. I carabinieri dei Nas di Genova e l'Ufficio Antifrode della Dogana della Spezia hanno scoperto un vero e proprio “mare” di finti mangimi.
Sequestrate 9mila tonnellate di finti mangimi per animali a La Spezia
Sequestrate 9mila tonnellate di finti mangimi per animali al porto di La Spezia. Si tratta di proteine animali trasformate (PAT), illecitamente dichiarate mangimi composti o concimi organici ed inviate verso l’estero. I carabinieri dei Nas di Genova e l’Ufficio Antifrode della Dogana della Spezia hanno scoperto un vero e proprio “mare” di finti mangimi.
La grande quantità avrebbe potuto mettere a rischio la salute umana per via della BSE, l’encefalopatia spongiforme bovina, meglio nota come morbo della mucca pazza.
Le lunghe indagini durate oltre un anno hanno portato i carabinieri e i veterinari a scoprire numerose spedizioni illegali verso l’estero di proteine animali trasformate, aggirando di fatto i divieti di esportazione previsti dalle leggi comunitarie.
Dopo la diffusione della sindrome della mucca pazza, l’Ue ha introdotto leggi più severe. Tra queste il divieto di esportazione delle proteine animali trasformate, ossia dei prodotti destinati all’alimentazione degli animali per evitare che tali proteine venissero usate anche nei Paesi non comunitari per l’alimentazione dei cosiddetti animali da reddito, ossia bovini, suini, ovini ed avicoli le cui carni sono consumate dall’uomo.
Da questo divieto di esportazione restavano esclusi solo i “mangimi composti” destinati all’alimentazione degli animali da compagnia, non utilizzati per l’alimentazione umana.
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Sfruttando questa eccezione, sono stati spediti all’estero dei P.A.T., sfuggiti ai controlli dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, perché falsamente dichiarati “mangimi composti complementari”.
Francesca Mancuso