Grano biologico, si intensificano i controlli sulla tracciabilità dei prodotti. I Nas hanno sequestrato una partita di grano bio, conservato “in promiscuità” con concimi. Per tutelare i prodotti biologici e garantire la loro genuinità tante sono le iniziative di controllo
Grano biologico, si intensificano i controlli sulla tracciabilità dei prodotti. I Nas hanno sequestrato una partita di grano duro bio, conservato “in promiscuità” con concimi. Per tutelare i prodotti biologici e garantire la loro genuinità tante sono le iniziative di controllo.
L’ultima è quella del Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno, che ha sequestrato 380 quintali di grano duro “biologico” in provincia di Potenza.
All’origine del sequestro, la cattiva conservazione del grano, tenuto nelle vicinanze di concimi, spiegano i Nas, secondo i quali la modalità di conservazione non rendeva il prodotto sano e sicuro.
Il grano sequestrato ha un valore commerciale di 13.500 euro.
“Il prodotto veniva sottoposto a restrizione a salvaguardia dei consumatori, configurandosi la reale sussistenza di un grave ed imminente pericolo a danno della salute pubblica” si legge nel comunicato.
L’ennesima conferma del fatto che i controlli sul settore del biologico, che dovrebbe essere sinonimo di genuinità e qualità, sono molto severi, anche alla luce dei numerosi scandali sul falso bio.
Di contro, il biologico vero esiste. Tanti lavoratori, agricoltori e imprenditori ne hanno fatto una scelta di vita e quotidianamente si impegnano a coltivare e realizzare prodotti il più possibile naturali. Proprio per questo i controlli devono essere d’aiuto a smascherare il falso bio che indubbiamente esiste.
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Le piccole realtà dislocate in tutta Italia sicuramente sono il punto di partenza, il vero biologico parte da loro, ancor prima che dai prodotti della grande distribuzione.
Francesca Mancuso