Sono state ritirate le bibite energetiche della Monster, in cui è stata riscontrata la presenza di arsenico inorganico nell'additivo "trisodio citrato" (E 331) prodotto in Cina. La conferma è arrivata direttamente dal ministero della Salute, che ha tolto dal commercio 4 lotti distribuiti in cinque regioni (Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana e Veneto)
Sono state ritirate le bibite energetiche della Monster, in cui è stata riscontrata la presenza di arsenico inorganico nell’additivo “trisodio citrato” (E 331) prodotto in Cina. La conferma è arrivata direttamente dal ministero della Salute, che ha tolto dal commercio 4 lotti distribuiti in cinque regioni (Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana e Veneto).
La vicenda risale a mesi fa. Nello specifico si tratta delle lattine riportanti le diciture “Monster Energy Green, Lotti LE1406D TT:TT e LE1431D TT:TT”, “Monster Energy Absolutely Zero, Lotto LE1419D TT:TT” e “Monster Energy Rehab, Lotto LE1429D TT:TT”. In Italia la segnalazione della lista di distribuzione è pervenuta con notevole ritardo, esponendo in tal modo i consumatori al rischio di assunzione. L’allerta era invece scattata tempestivamente in decine di paesi europei.
La presenza di arsenico nell’additivo è pari a 5,5 mg/kg-ppm , rispetto a un limite massimo di 1,0 mg/kg-ppm. Il valore riscontrato è 5 volte superiore nella bevanda dell’aroma conservante trisodio citrato (E 331) importato dalla Cina, contaminato da arsenico inorganico. Avendo questo additivo valori elevati di arsenico inorganico classificato tossico, mentre l’arsenico nella forma organica non lo è, è scattata l’allerta. Il ritiro ha riguardato 33 paesi alcuni dislocati in Asia e Africa.
Il tutto risale all’11 luglio 2014, quando le autorità belghe hanno scoperto la contaminazione. Dopo questa segnalazione passano 6 mesi e solo il 27 febbraio 2015 scatta l’allerta in tutto il mondo. In Italia la prima segnalazione risale al 3 marzo 2015.
Ma come è potuto accadere? Lo spiega ilfattoquotidiano.it, che ha chiesto spiegazioni al dicastero della Salute. L’arsenico contenuto negli energy drink in questione è entrato in Europa senza alcun problema perché la trafila di controlli e contro-controlli avrebbe delle falle sensibili.
“Nei Paesi comunitari come l’Olanda i controlli vengono effettuati a destinazione e quindi compatibilmente con la programmazione delle autorità sanitarie di ogni singolo Paese. Relativamente alla notifica in oggetto la contaminazione peraltro è stata rilevata in autocontrollo da parte di una ditta belga. Pertanto è da attribuire all’importatore olandese una inadeguata verifica sulle materie prime importate”.
Inoltre, in Italia la segnalazione della lista di distribuzione è pervenuta con notevole ritardo, esponendo in tal modo i consumatori nei Paesi oggetto di commercializzazione al rischio di assunzione dell’arsenico” hanno concluso dal ministero.
Cosa dobbiamo fare? Se avete acquistato delle bevande appartenenti ai lotti sopraindicati, il consiglio è di non consumarle per evitare potenziali rischi per la salute. Controllate il numero di lotto dei prodotti in vostro possesso leggendo bene le etichette. E se sentite davvero il bisogno di una bevanda energetica, provate a preparare in casa i vostri energy drink e preferite le alternative naturali.
Roberta Ragni
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