Carni scadute con vermi, salmonella ed E. coli: inizia storico processo per il fornitore di Auchan, Carrefour, Mc Donald’s, a 10 anni dallo scandalo

A distanza di oltre 10 anni dello scandalo ribattezzato "l'affaire de la remballe" inizia il processo contro la ditta di macellazione Castel Viandes, accusata di aver messo in commercio carne scaduta e avariata, rivenduta anche a grandi catene come Auchan e Mc Donald's

Carne bovina avariata, scaduta, con vermi, riconfezionata e rietichettata con nuove date di scadenza: è quanto avveniva nella ditta di macellazione Castel Viandes, di Châteaubriant (nella regione francese della Loira), finita tempo fa al centro di un maxi scandalo. Il motivo? Tutti questi prodotti andati a male, e in alcuni casi contaminati anche da batteri pericolosi per la salute come la Salmonella e l’Escherichia coli venivano rivenduti a grandi catene come Auchan, Système U, Carrefour, Flunch e McDonald’s.

Lo scoperchiamento del vaso di Pandora risale al 2013, quando l’ex responsabile della qualità dell’azienda decise di denunciare. Ma soltanto adesso, a distanza di oltre 10 anni, il caso è arrivato in tribunale. Proprio oggi a Nantes si terrà il processo nei confronti della ditta Castel Viandes, che conta oltre 300 dipendenti e macella circa 65.000 capi di bestiame all’anno.

Alla sbarra l’amministratore delegato Joseph Viol, due dei suoi dirigenti, il responsabile della qualità e il responsabile della produzione. Le accuse sono molto pesanti: aver commercializzato carne non idonea al consumo umano e falsificato i documenti relativi alla tracciabilità dei prodotti. Dal canto suo, l’azienda nega di aver commesso reati. Contattata dall’organizzazione no-profit Foodwatch nel 2020, la Castel Viandes ha formalmente contestato le accuse dichiarando che quelle dell’ex responsabile della qualità erano solo “osservazioni accusatorie calunniose e lesive dell’onore di tutti i suoi dipendenti e dirigenti.”

Cosa accadeva nell’azienda Castel Viandes

Come anticipato, l’affaire de la remballe (letteralmente “il caso del riconfezionamento”) era stato denunciato da un ex dipendente, che già nel 2008 aveva segnalato delle pratiche da lui ritenute illegali agli ispettori veterinari. Poco dopo l’uomo è stato licenziato per “incompetenza professionale” e ancora oggi lotta per il riconoscimento dello status di informatore. Soltanto nel 2013 è stata avviata l’istruttoria.

Ciò che, secondo l’accusa, avveniva nella ditta di macellazione fa accapponare la pelle: la carne avariata, dall’odore nauseabondo, e scaduta da tempo veniva riconfezionata con nuove date di scadenza; inoltre, la ditta falsificava  i risultati delle analisi batteriologiche e dei documenti di tracciabilità. Gli alimenti falsificati venivano poi rivenduti a note catene come Auchan e Système U, Fleury-Michon, Celtigel, Impralsa, McDonald’s (tramite il suo fornitore McKey) e Flunch.

Di questi soltanto McKey e Flunch hanno intentato cause civili, insieme all’associazione francese di consumatori UFC-Que Choisir e all’associazione del commercio di carne Interbev.

È molto sorprendente che non lo abbiano fatto anche le altre società, poiché gli inganni di cui erano vittime erano conseguenze potenzialmente gravi… – commenta Que Choisir – Ma consegne di carne fresca contaminata da salmonella, Listeria o Escherichia rovinano la reputazione di Fleury-Michon, Marie o anche Auchan e Système U. Forse non volevano che i loro nomi fossero associati all’ennesima frode sulla carne quando il caso della carne di cavallo stava già facendo notizia?

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Fonti: Food Watch/Que Choisir 

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