Centinaia di bambini malnutriti in India muoiono dopo aver consumato troppi litchi, spinti dalla fame. La causa è una tossina presente nei frutti acerbi. Ecco come e perché questo frutto può uccidere
Ogni anno in primavera si verificano numerose morti per encefalopatia ipoglicemica tra i bambini indiani. La causa è una tossina contenuta nei frutti acerbi dei litchi.
I bambini malnutriti e affamati che vivono in zone ricche di piante di litchi destinati all’esportazione cercano di sfamarsi con questi frutti mangiandone notevoli quantità e andando spesso incontro a coma e morte.
La tossicità dei frutti dei litchi
Ogni anno si verificano centinaia di morti tra bambini e adolescenti in India, Bangladesh e Vietnam, in seguito a un’encefalite che causa gravi danni al cervello.
Nel 2013, il Ministro della Salute indiano richiese l’intervento di un gruppo di virologi per indagare sulle cause dei decessi. Inizialmente i ricercatori ipotizzarono che i bambini morissero a causa della malnutrizione o che si trattasse di un’encefalite virale. Scoprirono in seguito che il motivo era correlato al consumo di frutti di litchi.
Il litchi (Litchi chinensis) è una pianta originaria della Cina appartenente alla famiglia delle Sapindaceae, oggi coltivata nelle zone tropicali e subtropicali. A partire dalla primavera e per tutta l’estate il litchi produce frutti che, a maturazione, sono molto dolci e gradevoli.
I frutti acerbi del litchi contengono notevoli quantità di un composto tossico chiamato metilenciclopropilalanina, noto anche come ipoglicina A. Il consumo di eccessive quantità di litchi espone a elevate dosi di questa molecola, che interferisce con il metabolismo degli zuccheri.
I bambini malnutriti che vivono nei pressi delle piantagioni di litchi consumano quantità considerevoli di questi frutti anche prima della maturazione poiché sono affamati.
Le autorità sanitarie dei Paesi coinvolti hanno più volte raccomandato i genitori di vigilare sui figli e di garantire loro pasti adeguati, ma purtroppo non è sempre possibile assicurarsi del cibo quando si vive in una situazione di grande povertà.
I bambini, trovandosi in zone in cui esistono numerose piantagioni di litchi destinati alle esportazioni, si nutrono quindi di questi frutti per sfamarsi.
Encefalopatia ipoglicemica da litchi
I litchi immaturi contengono una tossina chiamata metilenciclopropilalanina o ipoglicina A. Tale tossina interferisce con il metabolismo degli zuccheri, abbassando il livello di glucosio nel sangue.
La conseguenza è una severa ipoglicemia, aggravata dal digiuno, che danneggia il cervello.
Il consumo di grandi quantità di frutti acerbi di litchi causa infatti una malattia nota come encefalopatia ipoglicemica caratterizzata convulsioni e coma, che conduce a morte nel 40% dei casi.
L’encefalopatia ipoglicemica si verifica sporadicamente in bambini predisposti da errori congeniti del metabolismo ed è innescata principalmente da lunghe ore di digiuno.
Nei bambini non geneticamente predisposti, è necessaria una tossina estrinseca per causare la malattia.
Chi consuma frutti di litchi acquistati non corre rischi per diverse ragioni: in condizioni normali vengono consumati frutti maturi, in piccole quantità e nel contesto di una dieta in grado di apportare sufficienti zuccheri all’organismo.
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Tatiana Maselli