Attenzione, c'è l'istamina nel tonno pinna gialla scongelato proveniente dalla Spagna. L'Italia ha attivato ieri, 25 Agosto , il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n° 2015.1101) avvisando le autorità sanitarie circa la presenza di istamina nel tonno scongelato pinna gialla spagnolo, commercializzato nel nostro Paese
Attenzione, c’è l’istamina nel tonno pinna gialla scongelato proveniente dalla Spagna. L’Italia ha attivato ieri, 25 Agosto , il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n° 2015.1101) avvisando le autorità sanitarie circa la presenza di istamina nel tonno scongelato pinna gialla spagnolo, commercializzato nel nostro Paese.
Attualmente le informazioni sulla distribuzione non sono ancora disponibili, ma è stato intrapreso il richiamo da parte dei consumatori. Il pericolo è quello di intossicazione alimentare e la classificazione della notifica è di “allarme”.
Ma che cosa è l’istamina?
Si tratta di una sostanza termostabile (che non viene inattivata dalla cottura) che si forma dalla denaturazione di una specifica proteina, l’istidina, presente in maggiore quantità nelle carni di alcuni pesci. Le quote più elevate di istidina sono presenti nel tessuto muscolare di alcune specie ittiche a carne rossa quali tonni, sgombri, sardine, aringhe e acciughe.
Una piccola parte di istamina si sviluppa nei tessuti di questi pesci con il diminuire della freschezza, mentre la maggior parte viene prodotta dalla proliferazione di batteri che, a seguito della errata esposizione dell’alimento, per un tempo prolungato, a temperature superiori ai 6-10°C, possono indurre la formazione di elevate quantità di istamina in grado, in assenza di alterazioni di odore o di sapore, di causare anche gravi casi di intossicazione alimentare nel consumatore.
Quali possono essere i problemi per il consumatore?
Esistono livelli differenti di sensibilità all’istamina con la possibilità di comparsa di sintomatologia, in individui sensibili già in presenza di contenuto di istamina appena superiore ai limiti di legge fissato in 200 mg/Kg, come spiega la asl di Novara in un documento.
Una quantità pari o superiore ai 500 milligrammi per kg è riconosciuto essere il livello soglia oltre il quale la maggior parte delle persone manifestano una sintomatologia contraddistinta da vomito, nausea, crampi addominali, emicrania, arrossamento del viso e del collo, vertigini, caduta della pressione sino, nei casi più gravi, ad arrivare ai fortunatamente rari quadri clinici dello shock istaminico che può addirittura condurre alla morte. Si tratta dunque di una sintomatologia gastro-enterica e simil-allergica, che richiede spesso l’intervento medico per la risoluzione del problema.
È quindi importante, oltre ad un acquisto attento che valuti lo stato di freschezza (ad esempio per i pesci: occhio convesso, colore lucido) e come il prodotto è esposto (su banco refrigerato, con abbondante ghiaccio sotto ed intorno), l’adozione di precauzioni da parte del consumatore per conservare inalterate le caratteristiche del pesce durante il trasporto a casa (evitare soste al sole e impiegare borse termiche con i siberini) e per la successiva conservazione in frigorifero in attesa di essere cucinato al più presto.
Roberta Ragni
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