È stato ricoverato all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze per probabile sindrome emolitico-uremica, dopo aver mangiato del formaggio a pasta molle di origine romena. Un bambino di 14 mesi è in cura presso il nosocomio toscano. Il formaggio era stato ritirato dalla ditta SC Bradet s.r.l. il 9 marzo per contaminazione da Escherichia coli “O26:H11”
È stato ricoverato all‘ospedale pediatrico Meyer di Firenze per probabile sindrome emolitico-uremica, dopo aver mangiato del formaggio a pasta molle di origine romena. Un bambino di 14 mesi è in cura presso il nosocomio toscano. Il formaggio era stato ritirato dalla ditta SC Bradet s.r.l. il 9 marzo per contaminazione da Escherichia coli “O26:H11”.
Al momento, i servizi di sicurezza alimentare stanno cercando di accertare l’effettiva presenza del prodotto in commercio.
“La Usl invita chiunque sia in possesso di prodotti a base di latte della ditta SC Bradet s.r.l. a non consumarli e riconsegnarli al più presto all’esercizio dove sono stati acquistati”.
Spiega Firenze Today che secondo gli accertamenti svolti dalla Usl Toscana Centro, il bambino aveva consumato formaggi della ditta rumena SC Bradet, che a sua volta aveva già avviato il ritiro precauzionale dei propri prodotti a base di latte per la possibile presenza di Escherichia coli “O26:H11” in alcuni campioni.
“Tale contaminazione sarebbe riconducibile a un’epidemia che ha colpito 14 bambini in Romania dal 24 gennaio ad oggi”.
Anche il Ministero della Salute ha diramato l’allerta alimentare, indicando le città italiane in cui sono stati venduti i prodotti di SC Bradet, tra cui Roma, Montoro (AV), Rieti e Città Quarrata (PT).
Coldiretti e Codacons sono subito scesi in campo. Secondo Coldiretti, nel 2015 sono raddoppiati gli arrivi in Italia di formaggio dalla Romania, con quasi 1,6 milioni di chilogrammi di prodotto, il massimo storico per le importazioni di prodotti caseari dal paese. La Coldiretti chiede che venga resa immediatamente obbligatoria l’indicazione di origine in etichetta di tutti i formaggi e quella.
“Si tratta di un episodio grave che mette in gioco la sicurezza alimentare e la salute dei cittadini – ha detto il Presidente del Cocacons Carlo Rienzi – In base al principio di precauzione le autorità sanitarie devono eseguire ispezioni in tutti gli esercizi commerciali per verificare se siano attualmente in vendita formaggi di provenienza romena potenzialmente pericolosi per i consumatori. Una volta accertati i fatti, se saranno ravvisate responsabilità di qualsiasi tipo, il Codacons avvierà azioni risarcitorie nei confronti di tutti i soggetti responsabili di potenziali pericoli per la salute umana”.
Francesca Mancuso
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