Nuove allerte alimentari in Italia. Il primo allarme riguarda il tonno crudo contaminato proveniente dalla Spagna. La notifica di allarme è giunta proprio dall’Italia, che è riuscita a lanciare l’allarme prima che il prodotto venisse distribuito nel nostro Paese.
Nuove allerte alimentari in Italia. Il primo allarme riguarda il tonno crudo contaminato proveniente dalla Spagna. La segnalazione è giunta proprio dall’Italia, che è riuscita a lanciare l’allarme prima che il prodotto venisse distribuito nel nostro Paese.
L’allerta alimentare relativa al tonno crudo è stata segnalata tramite il portale europeo RASFF. I possibili pericoli per la salute riguardano la sindrome sgombroide, una patologia simil-allergica risultante dall’ingestione di pesce alterato. La sindrome sgombroide può derivare da un trattamento inappropriato del pesce durante l’immagazzinamento o la lavorazione.
L’Italia ha inoltre segnalato un’ulteriore allerta alimentare relativa a della carne essiccata proveniente dalla Cina. Le importazioni del prodotto non sono state accettate e la carne essiccata cinese non è stata messa in vendita nel nostro Paese. Il problema riguarda la presenza di residui di medicinali veterinari vietati (nitrofuran e nitrofurazone).
Sono poi in corso dei controlli relativi a funghi in salamoia provenienti dal Vietnam di cui sarebbe stato richiesto il respingimento alla frontiere per via della presenza di livelli elevati di metalli pesanti, con particolare riferimento ad un elevato contenuto di piombo (0.171 mg/kg – ppm).
È stata infine respinta alla frontiera della carne di manzo proveniente dalla Namibia e diretta in Italia per la vendita. Il prodotto non ha al momento raggiunto il mercato del nostro Paese. L’allerta alimentare riguarda le caratteristiche organolettiche alterate di carne di manzo surgelata prodotta in Namibia con materie prima provenienti dal Sudafrica.
Le caratteristiche della carne hanno destato l’allarme e probabilmente il prodotto verrà rispedito al mittente. In ogni caso, i consumatori possono stare tranquilli perché i prodotti oggetto d’allerta non sono stati distribuiti.
Fonte foto: Wikipedia
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