Allarme nelle mense scolastiche: 1 su 3 è irregolare. Controlli dei NAS in tutta Italia

I carabinieri hanno svolto controlli nelle mense scolastiche di tutta Italia scoprendo numerose irregolarità, alimenti scaduti o conservati male, presenza di muffe e umidità

Il Comando carabinieri per la tutela della salute (NAS) ha effettuato una maxi-operazione all’interno delle mense scolastiche di tutta Italia, portando alla luce gravi carenze igieniche, prodotti scaduti o mal conservati, ingredienti di scarsa qualità spacciati per DOP, cibi congelati fatti passare per freschi.

I controlli, realizzati di concerto con il Ministero della Salute, hanno interessato 1.058 aziende di ristorazione di tutta Italia operanti che operano all’interno di mense scolastiche di scuole ogni ordine e grado – dagli asili nido fino agli istituti superiori.

Irregolarità nella conservazione e preparazione dei cibi sono state evidenziate in ben 341 aziende (circa un terzo del totale), mentre le violazioni penali e amministrative segnalate sono state 482 (con sanzioni pecuniarie pari a circa 240.000 euro).

Ma non solo: 9 aree di cucina sono state sospese a causa di condizioni igienico-sanitarie drammatiche (presenza di muffa e umidità) e 22 gestori sono stati denunciati a piede libero per frode e inadempienze in pubbliche forniture, detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e inosservanza alle norme sulla sicurezza del lavoro.

Infine, durante le operazioni di controllo sono state sequestrate ben 700 chili di cibo fra carne, prodotti lattiero-caseari, frutta, ortaggi e olio: si trattava di prodotti scaduti, privi di etichette o conservati in modo inadeguato.

Gli illeciti sono stati registrati in tutte le regioni d’Italia. A Potenza, per esempio, il bagno di una palestra scolastica era diventato il deposito stoviglie e utensili da cucina, con condizioni igieniche assolutamente inadeguate, mentre in un istituto di Pavia muffa e infiltrazioni d’acqua regnavano indisturbate nella mensa.

In una scuola di Caserta la pasta e patate proposta agli alunni era completamente priva di patate, mentre in un istituto scolastico di Bergamo venivano utilizzate pasta e farine scadute da più di un anno.

Per quanto riguarda i sequestri, in una scuola catanese sono stati requisiti 17 chilogrammi di preparato alimentare senza etichetta né indicazioni sulla provenienza, utilizzato per impanare gli alimenti, mentre a Treviso le autorità hanno sequestrato 40 chilo di prodotti scaduti e ancora utilizzati per la preparazione delle pietanze.

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Fonte: Arma dei Carabinieri

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