A rischio i controlli sulla frutta e la verdura che ogni giorno arrivano sulle nostre tavole: finita nel mirino della spending review, Agecontrol, l'agenzia che da trent'anni opera si occupa di verificare la qualità dei prodotti ortofrutticoli freschi commercializzatinel nostro Paese, sembra destinata alla soppressione.
A rischio i controlli sulla frutta e la verdura che ogni giorno arrivano sulle nostre tavole: finita nel mirino della spending review, Agecontrol, l’agenzia che da trent’anni opera si occupa di verificare la qualità dei prodotti ortofrutticoli freschi commercializzatinel nostro Paese, sembra destinata alla soppressione.
Agecontrol, Agenzia pubblica per i controlli in agricoltura, è stata istituita nel 1985 e da allora si occupa di controllare la conformità alle norme di commercializzazione dei prodotti del settore ortofrutticolo per conto del Ministero delle Politiche Agricole e dell’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura.
Un ruolo-chiave per garantire ai consumatori cibi freschi e sicuri, ma che potrebbe non essere sufficiente ad assicurare la sopravvivenza dell’ente: il cosiddetto “collegato agricolo” alla Legge di Stabilità 2014 contiene infatti la proposta di riordino delle agenzie pubbliche vigilate dal Ministero della Politiche Agricole – non solo Agecontrol, ma anche Agea, Inea e Isa -, messe sotto accusa per inefficienze e sprechi.
Tra le ipotesi contemplate nel pacchetto di norme ci sono, ad esempio, la concentrazione delle attività dell’Agea presso lo stesso Ministero e, per l’appunto, la razionalizzazione o soppressione di Agecontrol, da compensare, almeno sulla carta, con un non meglio specificato potenziamento del Nucleo Carabinieri politiche agricole.
Secondo il Governo, l’operazione consentirebbe un risparmio del 50% sulla spesa, ma che ne sarà dei controlli? Continueranno ad essere effettuati o si aprirà una fase di anarchia e di incertezza, di cui faranno le spese i consumatori? Su questo punto, tutto, per il momento, tace.
In dissenso con la scelta di sopprimere Agecontrol, i dipendenti dell’Ente, appoggiati dal sindacato Flaica Roma, hanno inviato una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, puntando il dito contro gli sprechi causati dalla cattiva gestione dell’Ente da parte dei suoi vertici e sottolineando, nello stesso tempo, i rischi che la sua chiusura comporterebbe per i consumatori.
“Gli enti vigilati da MIPAAF” – si legge nel documento – “sono oggetto di una proposta di riforma nella quale per Agecontrol viene stabilito genericamente ‘razionalizzazione o soppressione’, sostantivi che hanno ovviamente sul presente e sul futuro del personale dipendente un grosso impatto professionale e psicologico.“
Negli anni, l’Ente è stato afflitto da “alcuni fatti concreti che hanno e continuano a contribuire allo sperpero di denaro pubblico e che costituiscono ‘mala gestione’, che non fa bene né all’agricoltura italiana, né alla tanto decantata spending rewiev, né alla professionalità dei dipendenti“. In particolare, i dipendenti ricordano: “la pessima gestione del personale e le ingiustificate disparità di trattamento, l’assunzione di dirigenti non qualificati, gli altissimi compensi per consulenze inutili e gli affitti esorbitanti anche per sedi mai utilizzate.“
Una lunga serie di errori che, sostengono i dipendenti, ha portato Agecontrol ad una situazione disastrosa ma non disperata: l’Agenzia potrebbe ancora essere rilanciata e continuare a svolgere il proprio ruolo, garantendo la qualità e la conformità alle regole dei prodotti ortofrutticoli, a tutto vantaggio dei consumatori. Ed è proprio questo l’appello che rivolgono al Ministro Martina e a tutto il Governo, ricordando come, grazie alle capacità e all’alta professionalità dei tanti lavoratori, solo nel 2014 siano stati effettuati 80mila controlli – oltre 200 al giorno – per garantire che in commercio ci fosse solo cibo sicuro.
In attesa dei prossimi sviluppi della vicenda, la domanda che dobbiamo porci è: il destino di Agecontrol comporterà rischi per la qualità e la sicurezza della frutta e verdura che acquistiamo ogni giorno? La nostra salute sarà tutelata? Che fine farà il nostro diritto a portare in tavola solo ed esclusivamente alimenti sani e controllati?
Lisa Vagnozzi
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