L'acqua minerale in bottiglia ancora nel mirino. Un nuovo richiamo riguarda un marchio commercializzato in Italia e in Svizzera. Il Rasff, il sistema europeo di allerta alimentare, lo ha appena reso noto
L’acqua minerale in bottiglia ancora nel mirino. Un nuovo richiamo riguarda un marchio commercializzato in Italia e in Svizzera. Il Rasff, il sistema europeo di allerta alimentare, lo ha appena reso noto ma il Ministero della salute non ha ancora informato i cittadini sull’acqua incriminata.
Secondo quanto spiegato nella comunicazione, è in corso un ritiro sia dal mercato italiano che da quello svizzero di una tipologia di acqua in bottiglia esportata dal nostro paese a causa dell’odore anomalo, definito “solforoso”.
Purtroppo, nonostante la segnalazione avvenuta ieri, non sono ancora stati resi noti né il marchio né il lotto o i lotti incriminati. È diritto dei cittadini conoscerli, anche al più presto se davvero quest’acqua, caratterizzata da un cattivo odore, può essere rischiosa per la salute.
Le uniche informazioni in nostro possesso sono quelle rese note dal Food and Feed Safety Alerts. Aggiunge Sportello dei diritti che il Ministero italiano ha deciso di sospenderne la vendita avviando il 06/07/2018 il campionamento per una nuova serie di analisi. Stando alla notifica europea, l’acqua ha un odore che ricorda quello dello zolfo.
Purtroppo, in questo momento, i cittadini non hanno modo di tutelarsi così come le aziende regolari. Senza sapere le marche non possono eventualmente evitare di acquistare quest’acqua. Per questo il Ministero dovrebbe rendere immediatamente noto il lotto.
Nei giorni scorsi, inoltre, i Nas di Roma insieme agli ispettori tecnici della Regione Lazio, durante una serie di controlli alla filiera distributiva delle acque minerali hanno sequestrato oltre 280 mila etichette irregolari e più di 7.500 bottiglie di acqua minerale da mezzo litro. Anche in questo caso i nomi e i marchi non sono stati resi noti ma le bottiglie sono state comunque ritirate dal commercio.
Ben lungi dal voler creare allarmismo, non conoscendo neanche gli estremi dei prodotti ritirati, una considerazione va fatta. Il consumo di acqua in bottiglia è meno sicuro rispetto a quello dell’acqua del rubinetto o ancora di più della cosiddetta “acqua del sindaco” messa a disposizione anche gratuitamente in moltissime città italiane.
L’acqua che arriva nelle nostre case, salvo particolari eccezioni, è controllata più frequentemente, ci permette inoltre di ridurre la produzione di plastica e banalmente anche la fatica di trasportare pesanti confezioni.
Vi terremo aggiornati nel momento in cui sarà resa nota la tipologia di acqua ritirata, è nostro diritto saperlo per evitare di consumarla qualora fosse dannosa per la salute.
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Francesca Mancuso