Chiara, rossa o scura, l'importante è che sia bio. Stiamo parlando della birra, ovviamente, che mai come in estate diventa assidua compagna di numerose serate. E allora perché non essere green anche nella scelta della nostra birra? Da oggi non è più un problema trovare chi produce questa fresca bevanda rispettando i disciplinari biologici e offrendo al consumatore, ormai sempre più attento alla qualità, un prodotto genuino e certificato.
Per fare una eco-birra bisogna partire, ovviamente, dalle materie prime: luppolo e cereali devono dunque provenire da colture biologiche, escludendo prodotti chimici sia in fase di produzione che di lavorazione. Anche l’acqua è importante: fondamentale la sua composizione chimica, perché da un’acqua microbiologicamente pura si ottiene senza dubbio una birra migliore.
In Italia il mercato delle birre bio è in costante crescita: la Birra Ecologica Ekò, ad esempio, è una birra di puro malto prodotta dalla Tarricone Group S.p.a. fin dal 1999, utilizzando esclusivamente luppolo e malto provenienti da coltivazioni biologiche e lievito a bassa fermentazione. Il prodotto, per le sue qualità e le sue garanzie di genuinità, è certificato da Bio AgriCert.
A Milano, invece, esiste da anni un’interessante realtà: si chiama Officina della Birra e dal 2000 produce con metodi totalmente biologici e certificati “Suolo e Salute”; sia il malto che il luppolo, importati dalla Germania, vengono inoltre lavorati sul posto secondo la legge europea EWG 2092/91 che, vietando l’impiego di trattamenti chimici a qualsiasi stadio della lavorazione, garantisce la genuinità dell’intero prodotto. Questa birra la si può trovare anche a Roma, spillata e venduta al Casale Podere Rosa nelle tre varietà Bionda, Weizen e Speciale, non filtrate e non pastorizzate.
Nella Valle del Seren, alle pendici delle Prealpi Bellunesi, è nata nel 1996 Arte Birraia-Birreria Ofen: l’idea nasce da due giovani intenditori, Marco Cecchet e Nicola Gabrielli, che hanno deciso di produrre birra Ofen artigianale (birra bionda Pils, dal gusto secco e leggermente amarognolo) utilizzando l’ottima acqua della sorgente di Rasai. La produzione è stata poi arricchita dall’orzo proveniente dall’Equador, che ha fatto di questa Pils una birra non solo biologica, ma anche equosolidale.
Varcando le Alpi, si possono invece trovare la birreria tedesca Lammsbrau, presente in Bavaria dal 1628 e che oggi produce, dietro la guida di Franz Ehrnsperger, una birra biologica al 100%, o la Riedenburger Weisse Premium, una Hefeweizen biologica (birra di frumento bionda, in cui il lievito non viene filtrato) di importazione tedesca prodotta con malto d´orzo e frumento certificati Bioland. Grazie alla collaborazione avviata nel 1997 con l’Abbazia Benedettina di Plankstetten, la birreria Riedenburger (situata a nord di Monaco) produce inoltre le birre di Plankstetten utilizzando cereali provenienti dai terreni ecologici del convento.
Se invece vi dovesse venire voglia di cimentarvi nella creazione casalinga di questa bevanda… beh, allora non vi rimane che leggere la nostra mini guida per la produzione della birra artigianale e divertirvi a scoprire se siete più portati per le bionde o per le rosse!