L'avena è un cereale senza glutine nella sua essenza ma potrebbe subire delle contaminazioni durante i processi di coltura. I celiaci dunque possono mangiarla? Cosa dice la scienza a riguardo? Scopriamolo insieme.
La farina d’avena è un alimento dalle ottime qualità nutrizionali e tra i più salutari in commercio. Ha notevoli benefici per l’organismo, aiuta a perdere peso, abbassa il colesterolo, favorisce il senso di sazietà ed è ricca di fibre solubili che migliorano il transito intestinale. Ma è un alimento gluten free? L’avena è di per sé un cereale senza glutine, ma allora perché non sempre è presente tra gli alimenti consigliati per i celiaci?
Ad oggi, e solo da settembre 2021 l’avena è stata inserita dall’Associazione Italiana Celiachia tra i cereali permessi a patto che i prodotti a base di questa farina contengano esplicitamente la dicitura “Gluten-free” o senza glutine in etichetta. Ma perché questo approccio così “cautelativo” sull’avena? Proviamo a fare chiarezza
La farina d’avena è un cereale senza glutine?
L’avena è un cereale naturalmente privo di glutine. È saziante, poco calorica e ha anche un basso indice glicemico per questo è indicata per chi pratica sport e per chi non può o non vuole eccedere nel consumo di zucchero.
Il problema principale legato all’avena e di conseguenza alla farina che se ne ricava, è che molto più di altri cereali, spesso rischia di venire contaminata dal glutine di altre cultivar o produzioni. In pratica l’avena sarebbe un cereale sicuro per i celiaci se non viene contaminato da proteine del grano, dell’orzo o della segale durante la lavorazione.
I celiaci possono mangiare l’avena?
La tollerabilità dell’avena da parte dei celiaci è stata per molto tempo oggetto di studio e dibattito da parte della comunità scientifica internazionale. Infatti anche se ad oggi l’avena rientra (assieme ad altri cereali come riso, mais, quinoa e sorgo) tra i cereali consentiti da chi non digerisce o tollera il glutine, solo da settembre 2021 è stata inserita dall’AIC tra i cereali consentiti, anche se con le dovute accortezze e i prodotti a base d’avena possono essere consumati, purché riportino l’etichetta “senza glutine”.
Secondo il comitato scientifico dell’AIC,
la maggior parte dei celiaci può introdurla nella propria dieta quotidiana a patto di sincerarsi e appurare l’origine certificata e l’idoneità del prodotto al rispetto di una catena di produzione, raccolta e distribuzione senza alcuna possibile contaminazione di glutine
In vari paesi dell’Europa settentrionale l’avena, invece è sempre stata considerata sicura per i celiaci, ma in Italia vige un approccio più cauto, motivo per cui esiste un Registro Nazionale degli alimenti senza glutine stilato dal Ministero della Salute in cui i prodotti a base di farina d’avena in esso presenti devono contenere meno di 20 parti per milione.
Ad ogni modo, per essere certi, è consigliabile che le persone celiache inizino a consumare quest’alimento sotto controllo medico. Solo il vostro medico potrà accertare l’eventuale sensibilità all’avena ed eventualmente sconsigliarne il consumo.
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Fonti: AIC
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