Tutti parlano della torta in faccia al Re Carlo al Madame Tussauds, ma ci sono anche 600 arrestati tra gli attivisti di Just Stop Oil

Due sostenitori di Just Stop Oil hanno piazzato una torta al cioccolato sul viso del Re Carlo III. Era il suo sosia in cera al Madame Tussauds, obviously, ma l’intento è sempre quello: dire stop ai combustibili fossili. È un tipo di protesta che ai più non piace e, anzi, in molti accusano questi ragazzi di non avere abbastanza coraggio per andare direttamente ai Palazzi del potere o, peggio, di essere dei vandali

Una bella torta al cioccolato in pieno viso a King Charles, sotto gli occhi increduli di Camilla. Succede a Londra, ma (solo) alle statue di cera della famiglia reale del Madame Tussauds.

Dopo la scalata del ponte Queen Elizabeth II e il lancio della zuppa di pomodoro sul dipinto dei Girasoli di Van Gogh alla National Gallery di Londra, gli attivisti di Just Stop Oil lo avevano detto che non si sarebbero fermati e ora tocca al Museo delle cere più famoso al mondo e, almeno emblematicamente, alla persona del Re. Perché?, si chiedono in molti, proprio Re Carlo che finora aveva comunque dimostrato una certa sostenibilità ambientale…

Un altro atto di vandalismo, dicono le masse dalle loro poltrone, “meglio se andassero a prendersela direttamente con i politici e non con l’arte nei Musei” dice l’opinione pubblica in coro. Vero ma non verissimo: non volendo difendere l’atto in sé, questi attivisti ci mettono in ogni caso la faccia e il coraggio e in non tutti sanno che – ad oggi – sono stati arrestati in più di 600.

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Che piaccia o meno il loro modo di farlo, la loro è sempre la stessa accorata richiesta: la sospensione da parte del Governo di tutte le nuove licenze e consensi per petrolio e gas.

Siamo qui perché cerchiamo di proteggere le nostre libertà e diritti, perché cerchiamo di proteggere questa terra verde e piacevole che è l’eredità di tutti noi. La scienza è chiara. La richiesta è semplice: basta fermare il nuovo petrolio e gas. È un gioco da ragazzi, hanno detto i due ragazzi, Eilidh McFadden, 20 anni, di Glasgow, e Tom Johnson, 29 anni, pittore e decoratore di Sunderland, sul finire del loro 24esimo giorno di disordini civili.

Il gruppo ha sottolineato che l’anno scorso alla COP 26 di Glasgow la Regina Elisabetta aveva detto: “Il tempo delle parole è passato al tempo dell’azione“, mentre il suo successore, re Carlo III, che è stato a lungo un sostenitore delle imprese verdi, ha rispecchiato il messaggio di sua madre, “richiedendo un’azione immediata e non solo parole“.

Ma la cosa rischia di lasciare il tempo che trova perché questo tipo di azioni non piacciono alla stragrande maggioranza delle persone e perché si svolgono poche settimane prima della COP 27 a cui il Re Carlo III avrebbe abbandonato i piani per partecipare e tenere un discorso, su consiglio dell’allora primo ministro Liz Truss.

Per ora gli attivisti sono a un totale di 600 arrestati dall’inizio di ottobre, secondo il Telegraph. Tuttavia, hanno affermato che non interromperanno la loro azione fino a quando il Governo non annuncerà un’inversione del suo piano per consentire nuovamente il fracking nel Regno Unito.

Ce la faranno ad andare anche contro l’opinione pubblica?

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Fonte: Just Stop Oil

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