Svolta storica per la Svizzera: dopo secoli di neutralità ha deciso di adottare le sanzioni contro la Russia, annunciando: "Fare il gioco degli aggressori non è compatibile con la neutralità"
La Svizzera è da sempre nota per la sua storica neutralità nei conflitti. Ma per la guerra in Ucraina non è rimasta a guardare. Ha deciso di fare un’eccezione, prendendo posizione e adottando sanzioni contro la Russia.
A stabilirlo ieri il Consiglio federale che ha accettato di allinearsi all’Unione europea, che tra il 23 e il 25 febbraio ha varato un pacchetto di pesanti sanzioni contro Putin, che sta portando avanti una guerra folle e sanguinaria in Ucraina, minacciando anche il ricorso alle armi nucleari.
La difesa della pace e della sicurezza, così come il rispetto del diritto internazionale, sono valori ai quali la Svizzera in quanto democrazia aderisce e che condivide con i suoi vicini europei. – ha annunciato l’esecutivo – Il nostro Paese continuerà ad esaminare ogni ulteriore pacchetto di misure dell’UE.
🇨🇭 #Switzerland decided to adopt #EU sanctions against Russians involved in invasion of 🇺🇦! Thank you President @ignaziocassis for solidarity with #Ukraine!#StopRussia
— Denys Shmyhal (@Denys_Shmyhal) February 28, 2022
L’Europa si sta mostrando compatta nel condannare l’invasione da parte di Mosca e adesso anche la Svizzera non vuole più restare in silenzio. “Fare il gioco dell’aggressore non è compatibile con la nostra neutralità” ha dichiarato ieri il Presidente della Confederazione Svizzera Ignazio Cassis.
Con la decisione storica di ieri vengono immediatamente congelati i beni di persone e società legate a Putin. Inoltre, l’esecutivo della Svizzera ha sospeso parzialmente l’accordo del 2009 sulla facilitazione del rilascio del visto per i russi e ha chiuso lo spazio aereo per tutti i voli provenienti dalla Russia (ad eccezione di quelli a scopo umanitario, medico o diplomatico).
Il Consiglio federale ha altresì emanato un divieto di entrata nei confronti di diverse persone che hanno relazioni con la Svizzera e sono vicine al presidente Putin. – si legge nel comunicato rilasciato dall’esecutivo – In virtù della Costituzione federale (art. 184 cpv. 3 e art. 185) il Consiglio federale può adottare misure a tutela degli interessi del Paese nonché della sicurezza esterna, dell’indipendenza e della neutralità della Svizzera.
Infine, la Svizzera scende in campo per sostenere la popolazione ucraina in questo momento drammatico. Nei prossimi giorni il Paese invierà 25 tonnellate di medicine, cibo e beni di prima necessità destinati ai cittadini dell’Ucraina e dei Paesi confinanti, come la Polonia, in cui si stanno rifugiando migliaia di persone in fuga.
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Fonte: Consiglio federale Svizzera
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