Mahmood a Sanremo 2024 con la canzone Tuta Gold: la storia del cognome del padre, cosa è successo tra loro e tutta la sua storia
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Mahmood torna a Sanremo 2024 con la canzone Tuta Gold e anche nel nuovo testo presentato sul palco dell’Ariston c’è un riferimento al padre. Il legame tra genitore e figlio, Ahmed Mahmoud, ha giocato un ruolo significativo nella storia musicale del talentuoso cantante italiano.
Tuttavia, nonostante il contributo indiretto al successo di Mahmood attraverso il duro lavoro, il rapporto tra padre e figlio è stato caratterizzato da difficoltà e tensioni. Il cantante ha apertamente dichiarato che suo padre lo ha abbandonato quando aveva solo 5 anni, lasciandolo alle spalle per affrontare le sfide della vita da solo. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Chi è e qual è il significato del suo nome?
Alessandro Mahmoud, noto al grande pubblico con il nome d’arte Mahmood, si è affermato come uno dei talenti più promettenti della scena musicale italiana, conquistando non una, ma ben due edizioni del prestigioso Festival di Sanremo (prima con Soldi e poi con Brividi insieme a Blanco).
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Il nome “Mahmood” non è solo un appellativo artistico, ma rappresenta un vero e proprio simbolo delle esperienze e delle emozioni del cantante. Deriva dalla combinazione del suo cognome di famiglia, Mahmoud, e dall’espressione inglese “my mood” (il mio stato d’animo).
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Nato e cresciuto nel quartiere periferico di Gratosoglio, Mahmood ha coltivato fin da piccolo la sua passione per la musica. Sin da giovane ha dimostrato un talento naturale per il canto, intraprendendo percorsi di studio mirati a perfezionare le sue abilità musicali. Oltre al canto, ha imparato a suonare la chitarra e successivamente si è dedicato allo studio del pianoforte.
La sua formazione musicale ha avuto un importante punto di svolta quando ha frequentato l’Accademia Musicale Il Pentagramma, dove ha ricevuto insegnamenti fondamentali sulla tecnica vocale e l’interpretazione musicale dal maestro Gianluca Valenti. Qui ha avuto l’opportunità di approfondire la teoria musicale, il solfeggio e l’interpretazione vocale, acquisendo le competenze necessarie per intraprendere la sua carriera nel mondo della musica.
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Dopo aver completato gli studi presso un liceo linguistico milanese, Mahmood si è iscritto al Centro Professione Musica di Milano, dove ha incontrato persone fondamentali per la sua crescita artistica e professionale. Tra queste, Andrea Rodini, suo insegnante e futuro manager, insieme a Francesco Fugazza, Elia Pastori e Marcello Grilli, che hanno contribuito alla formazione del suo primo gruppo e alla sua crescita come artista.
Questi incontri e queste esperienze hanno segnato l’inizio della straordinaria carriera di Mahmood, portandolo a diventare uno dei più grandi talenti della musica italiana contemporanea.
Chi è il padre di Mahmood e cosa è successo? La storia del cognome
La relazione tumultuosa tra Mahmood e suo padre è stata trasposta anche nella sua musica, in particolare nella celebre canzone “Soldi”, che ha vinto il Festival di Sanremo nel 2019. In questa canzone, Mahmood affronta apertamente il tema dell’abbandono paterno e della ricerca di identità e affetto, riflettendo sulle esperienze personali e sulle emozioni contrastanti che ha vissuto nel corso della sua vita.
Nonostante le difficoltà nel rapporto con suo padre, Mahmood ha trovato nel mondo della musica un rifugio e una forma di espressione per elaborare i suoi sentimenti e le sue esperienze personali. Attraverso la sua musica, ha trasformato il dolore e la frustrazione in opere d’arte, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione del pubblico per la sua autenticità e la sua bravura artistica.
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Nella nuova canzone Tuta Gold, il cantante cita nuovamente l’abbandono del padre con la seguente frase: «Dicevi ritornatene al tuo paese, lo sai che non porto rancore. Anche se papà mi richiederà di cambiare cognome».
Questa parte del testo fa riferimento ad un’affermazione del padre, che dopo il successo del cantante aveva rilasciato la sua versione dei fatti dichiarando: «Se lui davvero pensa che io l’abbia abbandonato e non vuole avere più a che fare con me, vorrei che cambiasse il suo cognome: non più Mahmoud. Non pretendo che cambi il suo nome d’arte ma quello reale».
Mahmood a Sanremo 2024 con Tuta Gold: ecco il testo della canzone
Mahmood, il talentuoso cantante italiano con origini egiziane, torna sul palco dell’Ariston per la terza volta, portando con sé una canzone carica di significato e nostalgia. Il brano in questione, intitolato “Tuta Gold”, rappresenta un viaggio emotivo tra il suo presente e il suo passato, esplorando tematiche profonde legate alla sua infanzia e alla sua crescita.
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Nell’intervista rilasciata su RaiPlay, Mahmood ha svelato il significato dietro questa nuova composizione, definendola un mix tra sonorità da club e funk. “Tuta Gold” offre agli ascoltatori un’immersione nel mondo del cantante, rivisitando ricordi e esperienze che hanno segnato la sua vita. Tra le immagini evocate dalla canzone, emergono i delicati rapporti familiari, in particolare il legame con il padre, così come le sfide affrontate durante l’infanzia, tra cui episodi di bullismo subiti.
Ecco il testo della canzone:
Se partirò
A Budapest ti ricorderai
Dei giorni in tenda quella moonlight
Fumando fino all’alba
Non cambierai
E non cambierò
Fottendomi la testa in un night
Soffrire può sembrare un po’ fake
Se curi le tue lacrime ad un rave
Maglia bianca, oro sui denti, blue jeans
Non paragonarmi a una bitch così
Non era abbastanza noi soli sulla jeep
Ma non sono bravo a rincorrere
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
Ballavamo nella zona nord
Quando mi chiamavi fra
Con i fiori fiori nella tuta gold
Tu ne fumavi la metà
Mi passerà
Ricorderò i gilet neri pieni di zucchero
Cambio numero
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
Dov’è la fiducia diventata arida
È come l’aria del Sahara
Mi raccontavi storie di gente senza dire mai il nome nome nome
Come l’amico tuo in prigione ma
A stare nel quartiere serve fottuta personalità
Se partirai dimmi tua madre chi la consolerà
Maglia bianca, oro sui denti, blue jeans
Non paragonarmi a una bitch così
Non era abbastanza noi soli sulla jeep
Ma non sono bravo a rincorrere
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
Ballavamo nella zona nord
Quando mi chiamavi fra
Con i fiori fiori nella tuta gold
Tu ne fumavi la metà
Mi passerà
Ricorderò i gilet neri pieni di zucchero
Cambio numero
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
Mi hanno fatto bene le offese
Quando fuori dalle medie le ho prese e ho pianto
Dicevi ritornatene al tuo paese
Lo sai che non porto rancore
Anche se papà mi richiederà
Di cambiare cognome
Ballavamo nella zona nord
Quando mi chiamavi fra
Con i fiori fiori nella tuta gold
Tu ne fumavi la metà
Mi passerà
Ricorderò i gilet neri pieni di zucchero
Cambio numero
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
5 cellulari nella tuta gold, gold, gold, gold, gold
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
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