Quella dei cetacei militari è una mossa che la Russia aveva già predisposto anni fa e non è nuova agli Stati esteri, tra questi gli USA , i cui satelliti hanno ripreso la base militare sovietica nel Mar Nero, dove sarebbero stati schierati i delfini per proteggerla dagli attacchi nemici
La guerra è un atto barbarico in cui in gioco non ci sono solamente gli interessi dei singoli Stati in conflitto, ma le vite dei soldati, dei civili e di qualunque mezzo venga utilizzato per sopraffare il nemico. Tra questi vi sono anche gli animali, come delfini e beluga, che vengono addestrati militarmente per difendere una base navale, come quelli allevati dalla Russia e disposti in Crimea a Sebastopoli.
È questa l’ultima mossa, secondo gli Usa, del Cremlino nello scontro con l’Ucraina per mettere in sicurezza l’affaccio sul Mar Nero e proteggere la sua flotta dal sabotaggio nemico, come dimostrerebbero le immagini satellitari riprese dall’U.S. Naval Insititute.
Si vedrebbero due strutture galleggianti per delfini all’ingresso del porto di Sebastopoli, nascoste in una diga della Marina russa che le avrebbe spostate lì all’inizio dell’invasione.
Trained Russian Navy Dolphins are Protecting Black Sea Naval Base, Satellite Photos Show – USNI News Images from @Maxarhttps://t.co/lFbNArGNkj pic.twitter.com/ZkOnwSwHLQ
— U.S. Naval Institute (@NavalInstitute) April 27, 2022
I delfini potrebbero essere incaricati di operazioni contro i subacquei, un ruolo tradizionale per cui sia gli Stati Uniti che la Russia hanno addestrato i mammiferi marini. Ciò potrebbe impedire alle forze delle operazioni speciali ucraine di infiltrarsi nel porto sott’acqua per sabotare le navi da guerra”
si legge sul sito dell’USNI.
In effetti, i programmi di addestramento dei mammiferi marini iniziarono a circolare in Russia nei primi mesi della Guerra Fredda quando si decise di puntare su cetacei per supportare le azioni della Marina sovietica, scegliendo come sede dell’unità Kazachya Bukhta, nei pressi di Sebastopoli, dove tutt’ora gli addestramenti hanno luogo.
Non solo delfini, ma anche beluga, come l‘esemplare avvistato in Norvegia nell’aprile del 2019 con una imbracatura russa che probabilmente era fuggito da uno dei programmi sovietici segreti.
Delfini e beluga militari erano stati adoperati nel 2018 anche nella guerra in Siria e catturati dalle immagini satellitari che hanno svelato nuovamente la tecnica russa di cui però già si era a conoscenza.
Non è chiaro se l’Ucraina pianifichi un attacco di qualunque tipo alla base russa di Sebastopoli, ma nella storia i cetacei si sono dimostrati estremamente efficaci nel loro ruolo di difesa dagli attacchi subacquei. Loro malgrado.
Difficile stabilire la verità in questa guerra, Ciò che resta certo ed evidente è come l’essere umano abbia sempre sfruttato qualunque forma di vita – delfini, cavalli, cani ad esempio che ricorrono nelle missioni militari – per scopi ignobili. Comprese le guerre.
Fonte: USNI
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