Mobilità sostenibile: quali sono le azioni prioritarie per far tornare a respirare le nostre città? Lo abbiamo chiesto ai candidati alle europee 2024

Mobilità sostenibile, quali sono le azioni più urgenti per far tornare a respirare le città? Cosa ne pensano i candidati alle europee 2024? Investimenti e sussidi più generosi, misure più semplici per un’Europa che possa raggiungere gli obiettivi della neutralità climatica passando per il trasporto elettrico e città a misura d’uomo

Per molte persone buona parte delle giornate la si passa in macchina, per raggiungere il posto di lavoro per via di un sistema di trasporto non sempre adeguato, aree delle città difficilmente collegate tra loro, orari di lavoro per alcune categorie che richiedono il trasporto privato, la comodità di stare nella propria autovettura. Questo si traduce in mezzi di trasporto privati che ospitano un solo passeggero, chi guida, e che comportano un notevole aumento del traffico con tutte le conseguenze per l’ambiente, la viabilità e lo stress quotidiano.

L’agenda ONU 2030 ha, tra i suoi obiettivi, proprio la mobilità sostenibile, capace di diminuire gli impatti sociali, economici e ambientali dell’uso massiccio dei veicoli privati per raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2040. Anche l’Unione Europea punta a ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra in tutti i settori dell’economia almeno del 55%, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2030 e arrivare così alla neutralità climatica entro il 2050.

Città più verdi e vivibili

L’UE vuole sviluppare una politica sostenibile in materia di mobilità urbana, che includa sistemi efficienti di trasporto pubblico, una buona connettività a livello nazionale, soluzioni di mobilità attive come gli spostamenti a piedi e in bicicletta.

Cosa ne pensano i candidati alle prossime elezioni* europee dell’8 e 9 giugno che abbiamo incontrato e quali le modalità più idonee per migliorare la qualità della vita della popolazione?

Non ha dubbi Gabriella Zanzanaini (NOS , lista Siamo Europei di Azione, circoscrizione Centro) “ripensare gli spazi verdi, ripensare il trasporto pubblico, le piste ciclabili”.

Anche per Giacomo Zattini (Movimento 5 Stelle, circoscrizione Nord Est), è ridonare “spazio agli alberi, che migliorano la qualità della vita e riparano dagli eventi estremi”.

Ripensare il modo di vivere le città e renderle più verdi anche per Giovanni Mori (Alleanza Verdi e Sinistra, circoscrizione del Nord-Ovest “se tu la transizione la vedi negli spazi in cui vivi non rimarrà un concetto astratto”. Occorre quindi “restituire gli spazi alle persone. Persone che vanno a piedi, persone che vanno in bicicletta, persone che si devono spostare con un passeggino e fanno fatica a fare lo slalom fra le auto, persone anziane. Per rinverdire le città, ridonare spazio pubblico, spostarsi in sicurezza, migliorare l’aria delle città, renderle più adatte ai cambiamenti climatici e renderle un posto più sicuro per chiunque voglia muoversi, bisogna prendere le decisioni urgenti e serve volontà politica per farlo”.

Qualità e cultura di un nuovo trasporto pubblico

I diversi candidati convergono sulla necessità di un modello di trasposti da rivedere e migliorare per un futuro della mobilità meno impattante per le città e l’ambiente.

Mobilità su ferro e elettrica per Andrea Zanoni (Partito Democratico, circoscrizione Nord Est) per aumentare “la sicurezza dei cittadini: meno auto, meno inquinamento, quindi meno polveri sottili, meno benzene e quindi anche meno malattie respiratorie. L’Italia ha già subito due procedure di infrazione” ricorda “non possiamo più permetterci di violare le norme sulla qualità dell’aria”.

Puntare su “tramvie, trasporto elettrico, una rete di trasporto pubblico su rotaia” proprio per educare le persone a “utilizzare il meno possibile la macchina” è la ricetta di Rosa Maria Di Giorgi, (Italia Viva nella lista Stati Uniti d’Europa).

Anche per Giacomo Zattini, M5S si deve iniziare affrontano un cambiamento culturale: “sappiamo cosa c’è da fare, la questione è farlo comprendere alle persone e accompagnare, specialmente le fasce di popolazione con più difficoltà attraverso facilitazioni e incentivi”. Quello che ci vorrebbe, per Giovanni Mori (Alleanza Verdi e Sinistra) è “soprattutto un grande sistema di trasporti pubblici accessibili” senza dimenticare “ciclabilità e mobilità sostenibile nelle città”.

Mezzi di trasporto gratuiti: un modello da diffondere?

Esistono diverse sperimentazioni per favorire questo cambiamento culturale come l’offerta di mezzi di trasporto gratuiti, per esempio, che si sta facendo a Genova. Potrebbe essere una prima soluzione?

“Può funzionare tutto il discorso dei trasporti pubblici gratuiti per un certo periodo di tempo per far abituare i cittadini” per Giacomo Zattini, M5S. Favorevole anche Rosa Maria Di Giorgi, candidata con Italia Viva nella lista Stati Uniti d’Europa “le nostre politiche devono andare in questa direzione, così come nella direzione delle piste ciclabili” senza dimenticare l’importanza della tecnologia “sai esattamente dov’è che ti puoi muovere, come ti puoi muovere, con che mezzi ti puoi muovere. E poi molto importante, secondo me, è il car sharing, perché tante persone non hanno bisogno della macchina sempre” ma “questo implica una rete di mezzi pubblici che funzioni e quindi incentivi”.

Stop alle auto a benzina: una transizione verso il trasporto elettrico

Uno dei temi più scottanti e divisivi è quello inerente la transizione del trasporto privato. Passare da quello più inquinante delle auto a combustione a quello elettrico è la direzione intrapresa che, per ora, equivale ancora a un costo elevato da sostenere per una buona fetta della popolazione. Si sta procedendo nella direzione giusta? Per Giovanni Mori (Alleanza Verdi e Sinistra) occorre parlare di “democratizzazione degli spazi di accessi di gente della mia generazione, che non può permettersi di comprare un’automobile o tantomeno un’automobile elettrica”.  Ma fa notare che sul trasporto elettrico: “ci sono una marea di panzane, eppure basterebbe dire che la maggior parte delle case automobilistiche ha deciso di non vendere più motori a scoppio nuovi al 2030, mentre la normativa europea lo farà dal 2035” quindi si è in grado di andare in questa direzione. “Ci servirebbero molte meno auto ma elettriche, perché in Italia abbiamo una forte dipendenza dal veicolo privato”.

Posizione non distante da Giacomo Zattini, M5S per il quale si deve andare verso una transizione rispetto al “modo di spostarsi nelle città, e anche tra le città, che sia meno incentrato sull’auto privata”. L’automobile? “Dovrà essere elettrica: nei prossimi anni si stopperà la vendita dei motori a combustione. Si tratta di un ottimo obiettivo ma sicuramente ambizioso se non lo perseguiamo, sappiamo che la transizione fa più male a chi non le va incontro.”

È necessario, per Gabriella Zanzanaini, NOS nella lista Siamo Europei di Azione nella circoscrizione Centro “aiutare le fasce più deboli, dev’essere la transizione per tutti e non per pochi.” È per questo che occorre “centralizzazione dei sussidi è importante perché l’infrastruttura manca. E faccio l’esempio delle colonnine per le ricariche delle auto elettriche”.

Ma il traguardo del 2035 è forse troppo ravvicinato per Rosa Maria Di Giorgi, candidata con Italia Viva nella lista Stati Uniti d’Europa: “Sicuramente bisogna andare in questa direzione, però bisogna dare tempo alle persone e soprattutto ci vogliono incentivi.” Diventa necessario “essere più equilibrati e dare dei tempi un pochino più lunghi” anche per favorire “una trasformazione delle aziende che intanto stanno ancora lavorando su macchine” con “molti incentivi alle imprese per la trasformazione, macchinari diversi e obiettivi certi, oltre alla formazione di vecchi e nuovi lavoratori”.

E voi cosa ne pensate su questi temi? Quale tra queste posizione è più vicina al vostro pensiero?

*I candidati sono stati scelti in base alle loro competenze e conoscenze sulle tematiche ambientali, l’invito è stato mandato a tutte e 9 le principali forze politiche. I seguenti partiti non hanno risposto o non hanno accettato l’invito: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Pace Terra Dignità.

Qui le interviste integrali ai vari candidati:

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