"Saggio erotico sulla fine del mondo" è il libro di Barbascura X che racconta la crisi climatica da una prospettiva tragicomica.
Nel suo ultimo libro Barbascura X, youtuber e chimico con un dottorato in produzione di plastiche da fonti rinnovabili, affronta la crisi ambientale da una prospettiva tragicomica, rivolgendosi a un’umanità che sembra essere posseduta da un “desiderio erotico di autodistruzione”. L’intervista in esclusiva per greenMe.
“Saggio erotico sulla fine del mondo”, ultima opera edita da Mondadori di uno dei divulgatori scientifici più amati di Youtube Italia, racconta con ironia e una punta di sarcasmo la grande e irrisolta questione dei cambiamenti climatici. La tesi dell’autore è chiara sin dalle prime pagine: la nostra specie ha una delirante attrazione erotica per la sua autodistruzione, un connubio di Eros e Thanatos volto a portare il genere umano all’estinzione.
La cornice del saggio è costituita da una componente narrativa che vede come protagonista Rino Bretella, un personaggio fantozziano catapultato in un futuro molto lontano a causa di un improvviso salto spazio-temporale. Rino è l’ultimo superstite della specie umana e trova come unico compagno Amigo, un computer che stampa le pagine del famigerato “Saggio erotico sulla fine del mondo”.
Ogni capitolo del saggio presenta un diverso disastro ambientale, creato dalle attività sfrenate della specie umana che, come si legge, “vive al di sopra delle proprie possibilità”: estinzioni di specie animali, sovra-sfruttamento dei terreni, allevamenti intensivi, pandemie, impatto del riscaldamento globale sullo scioglimento dei ghiacciai e specismo. Non solo, le tematiche che si snodano all’interno del libro riguardano anche la storia del nostro pianeta, dalla sua creazione fino alle grandi estinzioni di massa, come quella dei dinosauri, per approdare alle grandi problematiche non ancora risolte come l’inquinamento della plastica.
L’asse su cui si muovono questi capitoli “tecnici” non è più strettamente narrativo, ma legato alla divulgazione scientifica. Barbascura vuole informare anche i lettori meno esperti delle origini del disastro ambientale, che rimandano al consumismo sfrenato, a una cultura del profitto senza scrupoli, alla produzione di massa e al mancato rispetto per l’ambiente.
Un testo quindi che riesce a strappare dei sorrisi agrodolci, ma pur sempre consapevoli, sulla crisi climatica che stiamo vivendo.
Come evidenzia l’autore, ci sono innumerevoli modi per distruggere l’ecosistema che ci ospita, ma altrettanti per salvarlo. Il primo è smettere di “procastinare” (termine particolarmente caro a Barbascura), agire subito e con lungimiranza. Scrive l’autore:
La capacità di preoccuparsi del futuro, casomai privandosi di una comodità immediata al fine di ottenere qualcosa di meglio nel lungo termine, è un aspetto che sanno valutare anche le seppie. Ma immaginandoci una versione più estesa di questo test, fatto di scelte ambientali e investimenti ecologici, siamo sicuri che gli esseri umani sarebbero capaci di superarlo? Quanto del contenuto di questo saggio sarebbe ancora erotico se Sapiens avesse preso le giuste decisioni in tempo?
Nell’intervista l’autore ci racconta la genesi del libro.
Dove è nata l’esigenza di parlare della crisi climatica?
Per tanti anni mi sono occupato di ricerca nel settore della produzione di plastica da fonti rinnovabili, in qualche modo ho toccato con mano quelle che sono le varie soluzioni che stiamo provando a mettere in campo per rimediare a errori che abbiamo commesso nel passato da un punto di vista ambientale. Si parla di questo come qualcosa che riguarderà le future generazioni; peccato che quelle future generazioni siamo già noi, le stiamo già vivendo. È difficile ancora per molti rendersene conto, ma siamo già all’interno dell’occhio del ciclone.
Hai ragione, la questione è più attuale che mai, ma è un argomento difficile, a tratti faticoso, non tutti sono disposti a informarsi.
Sono perfettamente conscio del fatto che è un tema pressante, è un tema di cui dovremmo parlare dalla mattina alla sera, ma allo stesso tempo sono anche conscio che è molto difficile parlarne. Come disse il biologo marino Randy Olson: “I cambiamenti climatici sono il tema più noioso che la comunità scientifica si è mai trovata a dover presentare al pubblico”. Sono pieno dei libri scritti da altri sui cambiamenti climatici. Sono pieno di articoli che parlano di cambiamento climatico e riconosco che, essendo carichi di statistiche, di numeri, di dati per molti, specialmente se non sono particolarmente preoccupati o interessati a questo problema, potrebbe essere una lettura difficile, se non anche asettica, poco “sexy”. Quindi ho detto:”Provo a farne uno io”.
Come sei riuscito a rendere questa tematica più accattivante per un pubblico meno spontaneamente interessato?
Io amo parlare della scienza ma in modo satirico. Amo fare comicità parlando di scienza. Quindi ho scritto questo libro, che è un libro satirico, un libro che fa satira sulla situazione che stiamo vivendo, sulla situazione che vivremo se non interveniamo immediatamente. È un anche un libro sul genere umano, su questo strano genere che prova quasi dell’erotismo nell’autodistruggersi. Spero di aver contribuito a sensibilizzare le persone su questo tema.
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