Un luogo magico in cui i bambini crescono a contatto con la natura e gli animali, e riscoprono le tradizioni culturali salentine
Quante zampe ha una gallina? Da dove proviene il latte che beviamo ogni giorno? Le risposte a queste domande, i bambini possono trovarle nei cosiddetti agriasili, luoghi magici in cui crescere a contatto con la natura e gli animali.
Secondo la Coldiretti 3 genitori su 4 vorrebbero che i propri figli crescessero in un agriasilo, ovvero in un ambiente familiari dove giocare all’aria aperta circondati da piante e animali.
A Ostia antica poi si sta sperimentando l’asilo nel bosco dove non è vietato sporcarsi, giocare con l’acqua e saltare nelle pozzanghere.
Anche nel Sud Italia, a Lecce, esiste una bella realtà: l’Agriludoterra Pollicini verdi, che educa i più piccoli a rispettare il ciclo delle stagioni. Un progetto sperimentale che nasce da una favola, quella di Francesca Sgobio, pedagogista e direttrice dello spazio che ospita i piccoli pollicini.
Sono cresciuta nella casa di campagna dei nonni e ho dei ricordi felicissimi della mia infanzia passata a contatto con la natura, delle mie giornate tra l’erba a vedere i frutti degli alberi crescere, spiega la direttice a greenMe.it.
Così Francesca decide di regalare ad altri bambini un pezzettino della sua serenità, creando in un’area periferica leccese, uno spazio urbano dedicato a un tipo di didattica che segue il ritmo delle stagioni.
Tutte le educatrici provengono da un tipo di esperienza legata al metodo Montessori che applichiamo quando parliamo del rispetto del tempo della natura. In pratica, creiamo dei trimestri in base alla semina, al raccolto e così via, senza dimenticare la nostra tradizione salentina.
Gli otto piccoli pollicini, che hanno dai 2 ai 3 anni, ogni giorno hanno quindi modo di sperimentare, accanto alle normali attività, anche una serie di esperienze diverse attraverso i cinque sensi, come imbottigliare olio biologico autoprodotto, curare l‘orto sinergico, capire la differenza tra solstizio ed equinozio.
Insegniamo a riconoscere i legumi, a piantare i pomodori, a crescere in maniera sostenibile. Tutte le attività sono collegate tra loro perché è importante che non rimangano singoli o fortuiti slanci. Il rapporto con la natura è fondamentale e deve essere costruito giorno per giorno, continua Francesca.
All’Agriludoterra è poi fondamentale stabilire un rapporto con le famiglie, per questo i genitori vengono coinvolti nelle feste, come quella del 19 marzo.
In Salento per l’occasione organizziamo la tavola di San Giuseppe e bambini prepareranno il pane fresco. Abbiamo poi ,anche tanti laboratori dedicati ai più grandi e dal prossimo anno la nostra didattica sarà estesa ai bambini dai 3 ai 6 anni.
L’entusiasmo di Francesca è contagioso, in quello che fa ci mette davvero tutta l’anima, e soprattutto il cuore.
Oggi purtroppo c’è una mancanza di alfabetizzazione esperienziale, i bambini non vivono più all’aria aperta, non sanno gestire il cosiddetto tempo della natura. Per questo l’Agriludoterra lancia il messaggio di riprendere in mano le redini e riappropriarsi degli spazi verdi.
Dominella Trunfio
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