In Italia lo stato d'emergenza per la guerra in Ucraina è stato prorogato di 6 mesi: cosa cambia?
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Con l’approvazione di un nuovo decreto legge ieri Governo Draghi ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 lo stato d’emergenza per il conflitto in Ucraina, la cui fine purtroppo non sembra affatto vicina. Inizialmente era stato previsto per una finestra temporale di tre mesi, ma l’esecutivo ha ritenuto necessario estenderlo per altri sei in modo da offrire maggiore assistenza ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra che arrivano sul territorio italiano.
Ma cosa significa esattamente? Cosa cambia adesso per l’Italia? Vediamo punto per punto cosa prevede il decreto.
I punti del decreto
Il decreto appena approvato interviene in diversi ambiti, da quello della difesa a quello dell’accoglienza per i profughi ucraini.
Difesa
Il provvedimento contiene una norma che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della Difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. Inoltre, è prevista una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti. La scorsa settimana il premier Mario Draghi aveva dato già l’ok alla mobilitazione di forze ad alta prontezza, denominate “Very High Readiness Joint Task Force-VJTF”, fino al 30 settembre 2022, attraverso l’impiego di 1350 unità, 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali (a partire dal secondo semestre 2022) e 5 mezzi aerei.
Energia
Per quanto riguarda il nodo energia, il decreto autorizza l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas, previste in casi di emergenza. Ciò significa che, se fosse necessario, la norma permette la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive “attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili”.
Per rendere concretamente operative le misure vengono affidati una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale.
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Accoglienza rifugiati
Un punto fondamentale del decreto è quello relativo all’accoglienza dei rifugiati ucraini. Al fine di attuare gli interventi più urgenti sono stati quindi stanziati 10 milioni di euro (a carico del Fondo per le emergenze nazionali). In Italia i cittadini arrivati dall’Ucraina saranno ospitati nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), anche nel caso in cui non abbiano presentato domanda di protezione internazionale.
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Fondo per studenti e docenti ucraini
Infine, il Governo Draghi ha istituito un fondo speciale da 500mila euro per sostenereper studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca del nostro Paese.
Fonte: Governo
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