Il test per ex pazienti Covid che chiede solo alle donne: “riesci a cucinare e a fare il bucato?”

Sono finiti al centro della bufera i questionari, poi ritirati, somministrati dall'Asst Rhodense gli ex pazienti Covid con quesiti sessisti solo per le donne sul bucato e la gestione della casa.

Ha suscitato accese polemiche il questionario somministrato dalla Asst Rhodense della Lombardia ai pazienti guariti dal Covid-19. Il motivo? Una serie di quesiti rivolti esclusivamente alle donne sulle seguenti categorie: “preparazione del cibo”, “governo della casa” e “biancheria”. A denunciare la presenza delle domande fortemente sessiste è stato Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano, un movimento nato nel 2014 con l’obiettivo di combattere le discriminazioni.

A seguito delle segnalazioni, la Regione Lombardia e Direzione Generale Welfare si sono dissociate con forza dal test discriminatorio, mentre l’Asst Rhodense si è scusata con i pazienti, ritirando il questionario.

“Ha bisogno di aiuto in ogni operazione di mantenimento della casa”, “0rganizza, prepara e serve i pasti in modo adeguato”, “lava le piccole cose”: queste sono soltanto alcune opzioni dei quesiti “solo per le donne”.

“Io mi sono ritrovato con in mano un foglio che mi ha costretto a controllare in che anno siamo. Pareva un foglio del 1800, non del 2021” racconta Luca Paladini.

Dopo la denuncia di Paladini, il questionario finito al centro della bufera è stato immediatamente ritirato e sono arrivate le scuse di Ida Ramponi, direttrice generale dell’Asst Rhodense, che ha chiarito che si è trattato di un errore – assolutamente fuori luogo – di traduzione da un modulo internazionale scritto in inglese.

Nella fattispecie si sarebbe utilizzata per il questionario la cosiddetta scala delle IADL di Lawton e Brody, datata 1969, periodo in cui tali distinzioni era quasi la prassi che venissero fatte, ma inconcepilibi nella società attuale e chi ha tradotto il questionario avrebbe dovuto riformularle . Una svista, dunque, che denota però quanto in Italia si assista ancora troppo spesso ad episodi di sessismo, a partire dalle parole usate (anche a livello istituzionale). “È necessario che anche noi uomini contribuiamo a smontare questa grammatica patriarcale” sottolinea Paladini.

Nel 2021 è inaccettabile la narrazione della donna presentata come angelo del focolare, che si dedica esclusivamente alla famiglia e alle faccende domestiche.

Fonte: Twitter

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