Quali sono le migliori mascherine per comunicare (e farsi sentire)? Lo studio

Alcuni studiosi mostrano come vari tipi di maschere influenzano il riconoscimento vocale a diversi livelli di rumore di fondo.

Quante difficoltà questa pandemia! Non solo ci tiene lontani, ma a volte rende quasi impossibile comunicare. Avete mai pensato come il distanziamento fisico e la mascherina abbiano reso più difficile l’ascolto per chiunque, ma soprattutto per chi ha problemi di udito? Le mascherine possono di fatto causare una riduzione dell’intelligibilità del parlato, ossia della comprensibilità di un suono, di una conversazione, da parte di un ascoltatore. Quali sono le migliori da utilizzare allora?

A tentare di dare una risposta è stato un team di psicologi dell’Università di Villanova, in California, che in una ricerca mostrano come vari tipi di maschere influenzano il riconoscimento vocale a diversi livelli di rumore di fondo. Nello studio pubblicato su PlosOne hanno affrontato il problema confrontando quattro diversi tipi di mascherine: utilizzando due diversi tipi di maschere di stoffa, una maschera chirurgica e una maschera N95, che filtra il 95% delle minuscole particelle virali. Lo studio non ha preso in esame la doppia mascherina.

Effettivamente, in mezzo a una miriade di barriere acustiche, i suoni del mondo intorno a noi si sono quasi attutiti, emergendo confusi quasi come i famigerati sussurri di Marlon Brando in “Il Padrino”. Come deve essere difficile, allora per i nonni anziani o per altri che soffrono di ipoacusia?

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Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, a livello globale, circa 466 milioni di persone soffrono di ipoacusia invalidante, di cui 34 milioni sono bambini. Molte persone con ipoacusia si affidano alla lettura delle labbra per seguire un discorso.

Ebbene, pare che non ci siano problemi di sorta in caso di mascherine: secondo i risultati dell’analisi, un oratore che indossa una maschera chirurgica sulla bocca ha praticamente la stessa possibilità di essere inteso come un parlante senza maschera.

Lo studio

I ricercatori hanno sottoposto ad esame maschere chirurgiche, respiratori N95, una maschera di stoffa adattata e una maschera di stoffa pieghettata in due diversi scenari: basso rumore di fondo e forte rumore di fondo. I 200 partecipanti hanno indossato le cuffie e hanno ascoltato registrazioni di semplici frasi fatte mentre l’oratore indossava ciascuno dei quattro stili di maschera. Agli ascoltatori è stato chiesto di digitare ciò che hanno sentito in una casella di testo e i risultati sono stati valutati in base a quante parole gli ascoltatori sono stati in grado di identificare correttamente.

mascherine udito

©Villanova University

Le mascherine potrebbero far parte del nostro mondo per un po’. Volevamo vedere come le persone si capiscono a vicenda mentre indossano maschere e come farci sentire meglioha detto il dottor Cheyenne Toscano, autore dello studio. Dobbiamo adattarci a questa nuova normalità”.

I risultati hanno mostrato che i partecipanti erano in grado di identificare correttamente le parole a bassi livelli di rumore con circa il 94,3% di precisione quando l’oratore non indossava una maschera, rispetto a una precisione del 93,5% quando l’oratore indossava una mascherina chirurgica, una differenza di appena lo 0,8%.

Sappiamo che le informazioni visive sono utili anche per comprendere la parola, ma questi risultati mostrano che, anche quando non puoi vedere l’oratore, puoi comunque capirlo abbastanza bene quando indossa una maschera”.

Il successivo scenario più udibile era una mascherina N95 con una precisione del 93,1%, seguita da una precisione del 91,8% e dell’88,8% rispettivamente per le maschere in tessuto pieghettate e adattate. Quando il rumore di fondo (cioè il balbettio di sei persone) è stato introdotto nelle registrazioni della frase a un livello sonoro più alto, la comprensione dell’ascoltatore è scesa al 45,2% di precisione quando l’oratore non indossava una maschera e al 42,4% quando l’oratore indossava una maschera una maschera chirurgica, seguita da una precisione del 34,6% con un N95 e del 35,1% e del 27,0% con i tipi di maschera in tessuto pieghettato e aderente.

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Mentre le frequenze acustiche smorzate hanno ridotto la capacità degli ascoltatori di identificare con precisione ciò che stava dicendo chi parlava, i punti percentuali erano trascurabili per la maggior parte delle mascherine in condizioni di basso rumore.

Anche se non possiamo sederci in un bar affollato con molto rumore di fondo in questo momento, molti di noi interagiscono per lavoro con l’altro e pensiamo soprattutto agli insegnanti – ha detto il dottor Joseph Toscano. Ci auguriamo che questi dati motivino le persone a indossare mascherine”.

Fonti: Plos One / Villanova Univerisity

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