Perché il Brufen e il Nurofen sono ormai introvabili (e cosa c’entra Omicron 5)

Medicinali usati comunemente come il Brufen e il Nurofen stanno diventando introvabili in molte farmacie italiane: con il boom di contagi da variante Omicron 5 di Covid è iniziata la corsa all'Ibuprofene

Nelle farmacie medicinali ampiamente usati come il Brufen e il Nurofen stanno iniziando a scarseggiare nelle farmacie nelle ultime settimane, fino a diventare praticamente introvabili in alcune città. Il motivo? La nuova impennata di contagi di Covid-19 ha portato gli italiani a fare scorta di farmaci a base di Ibuprofene.

Per il trattamento della malattia provocata dall’ultima variante Omicron 5 gli esperti hanno consigliato, infatti, l’uso di antinfiammatori, oltre che di antipiretici. In gran parte dei casi Omicron 5 si manifesta con una serie di sintomi fra cui febbre, stanchezza, mal di gola, dolori muscolari e alle ginocchia, mal di testa e perdita di olfatto e gusto. Anche se questa nuova variante è meno aggressiva rispetto alla Delta, il tasso di contagiosità è decisamente più elevato.

Eravamo già in pre allerta per un rialzo dei contagi in autunno, ma la presenza di questa nuova variante Omicron BA.5 ci ha sorpreso – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco  – Questo virus presenta una contagiosità estrema, superiore addirittura a quella del morbillo e della varicella, con un R0 che oscilla tra i 15 e i 17: basti pensare che la variante Wuhan aveva un R0 di 2.5, mentre la Delta di 7!. Questi valori rappresentano il numero medio di casi secondari rispetto a un caso indice, quindi valori che la rendono molto più temibile (una persona può contagiarne altre 15 o 17)”.

L’ibuprofene non si trova più con facilità, ma gli allarmismi sono da evitare

L’ibuprofene è il principio attivo più indicato per combattere febbre, dolori muscolari, e mal di testa, ovvero i sintomi più comuni della variante Omicron 5. Per questo è iniziata una vera e propria corsa all’acquisto di Brufen e Nurofen. Una situazione analoga a quella dello scorso inverno, quando nelle farmacie l’antibiotico Zitromax (poi però sconsigliato dagli esperti, tranne in precisi casi) era diventato introvabile a seguito dell’aumento di contagi.

A causa del boom di richieste, nelle farmacie le scorte di questi medicinali stanno terminando, è vero. Ma non bisogna farsi prendere dal panico, come sottolineato da Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi).

È una carenza che ovviamente crea disagio ai pazienti ma non c’è nessun allarme perché fortunatamente i farmacisti possono tamponare questa mancanza allestendo loro stessi il preparato dietro presentazione della ricetta medica. – rassicura Mandelli – Come già successo in questi due anni e mezzo, i farmacisti possono sopperire alle mancanze dimostrandosi ancora una volta elemento fondamentale per costruire la prossimità delle cure, prossimità che è un’esigenza del Paese.

In ogni caso, come sottolineato dagli esperti, chi si ammala di Covid dovrebbe sempre rivolgersi al proprio medico, che valuterà la terapia  più adeguata in base alle singola situazione, invece di prendere farmaci a cuor leggero.

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Fonte: Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato 

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