L’integrazione combinata di vitamina D e lattoferrina si è rivelata la vera arma contro il Covid-19

Un recente studio tutto italiano ha fatto luce sull’integrazione combinata di vitamina D e Lattoferrina, che secondo i ricercatori può contrastare la diffusione dell'infezione da Covid

L’uso combinato di vitamina D e Lattoferrina è efficace nel prevenire e contrastare l’infezione da Coronavirus.

Il risultato emerge da uno studio italiano, pubblicato sulla rivista scientifica Word Journal of Clinical Cases, a firma di Massimiliano Cipriano, Enzo Ruberti e Marcos Roberto Tavani-Palone.

Il team di ricercatori ha sperimentato come l’azione sinergica di vitamina D e lattoferrina si dimostri più efficace della somministrazione separata; in più, varie analisi sul campo hanno dimostrato come l’uso congiunto dei due integratori sia un strumento efficace nella difesa e nella profilassi del contagio, perché crea un ‘effetto onda’.

Massimiliano Cipriano, ricercatore dell’Università La Sapienza di Roma ha dichiarato:

Si è valutato come l’azione sinergica dei due integratori possa costituire un valido ed efficace supporto terapeutico nella prevenzione e nel contrasto del Coronavirus. In pratica l’associazione delle due molecole determina, oltre agli effetti utili già noti con riferimento alle singole sostanze, un potenziamento dell’attività della vitamina D determinato dalla Lattoferrina, che aumenta l’espressione del numero dei recettori. Il risultato è la base per una maggiore azione di contrasto alla diffusione del virus.

Leggi anche: Scoperto nuovo trattamento per il Covid-19: un farmaco già utilizzato per un disturbo al fegato è in grado di proteggerci dal virus

Lo studio

Particolare attenzione è stata rivolta al potenziale ruolo della Lattoferrina come coadiuvante integrativo, sia in termini di prevenzione dell’infezione da SarS-CoV-2 sia di trattamento del Covid-19, grazie alla sua capacità interagire con diversi recettori.

In particolare, precisano i ricercatori, lo studio mostra come il legame della lattoferrina con componenti cellulari (eparansolfati) e del virus (spike) possa impedire il primo contatto tra il virus e le cellule ospiti, prevenendo così la successiva infezione.

La lattoferrina, quindi, come affermato dagli studiosi:

Svolge due funzioni nei casi di infezione da SarS-CoV-2: da un lato ‘sequestra’ il ferro e le molecole infiammatorie che aumentano notevolmente durante la tempesta di citochine, dall’altro occupa i recettori (Ace2/Rbd) e l’Hspg, impedendo al virus di legarsi alle cellule ospiti.

Inoltre, studi precedenti hanno dimostrato che l’acido ribonucleico virale (RnA) nelle vie aeree superiori ha cariche virali più elevate che nella gola, sia nei pazienti sintomatici sia in quelli asintomatici.

Ciò suggerisce che l’epitelio nasale può essere un sito importante per l’infezione iniziale, poiché agisce come un serbatoio per la diffusione virale attraverso la mucosa respiratoria.

Alla luce di queste considerazioni si ipotizza che il trattamento locale della mucosa nasale con Lattoferrina, che funge da barriera naturale, possa contrastare la colonizzazione virale dell’epitelio respiratorio.

Questi risultati suggeriscono che la Lattoferrina potrebbe essere un integratore da utilizzare sia nei pazienti asintomatici sia in quelli lievemente sintomatici per prevenire la riacutizzazione del Covid-19. In tal senso, l’uso combinato della Lattoferrina, attraverso un’associazione di assunzione orale (in forma liposomiale) e una formulazione spray nasale, unitamente alla vitamina D, potrebbe rappresentare una valida terapia per la cura e la prevenzione della malattia da Coronavirus.

Occorrono, però, ulteriori studi clinici randomizzati prima di raccomandarli per il trattamento e la profilassi dei pazienti affetti dall’infezione respiratoria.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube 

Fonte: PubMed

Ti potrebbe interessare:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram