Melatonina: scoperto nuovo e straordinario effetto benefico della sua assunzione (e non riguarda il sonno)

Secondo un recente studio l’assunzione di melatonina potrebbe rivelarsi efficace nel ridurre il rischio di contrarre il Covid-19, abbassando anche la gravità dei sintomi

Due studi chiave hanno identificato il ruolo svolto dalla melatonina nel ridurre il rischio di Covid e nell’abbassare l’incidenza di sintomi gravi.

Questa nuova scoperta si aggiunge a un elenco di benefici legati alla melatonina da quando fu scoperta per la prima volta nel 1958 dal Dr. Aaron Lerner, un dermatologo che riuscì a isolarla dalla ghiandola pineale di una mucca.

Gli scienziati hanno iniziato a studiare la melatonina negli anni ’80 e solo negli anni ’90 ha ricevuto maggiore attenzione. I dati di tutte le ricerche svolte hanno mostrato che questo integratore influenza una serie di processi corporei, tra cui il metabolismo dipendente dal calcio, la modulazione immunitaria e la crescita tumorale.

Sebbene la melatonina sia prodotta in una varietà di tessuti, la fonte principale è la ghiandola pineale, una minuscola ghiandola endocrina che si trova al centro del cervello.

Come dimostrato da un’altra ricerca la melatonina funziona anche nelle piante, per le quali è in grado di ridurre lo stress ossidativo e promuovere la germinazione e la crescita dei semi.

Negli esseri umani, invece, è il corpo che controlla il rilascio di melatonina attraverso un orologio circadiano, situato in un’area del cervello chiamata nuclei soprachiasmatici.

Ora i dati del nuovo studio dimostrano che la melatonina può essere utile nella prevenzione delle complicanze del Covid-19.

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Lo studio

Lo studio pubblicato sull’International Journal of Infectious Diseases ha esaminato l’effetto che la melatonina può avere sui pazienti adulti con grave infezione da COVID-19.

La ricerca ha coinvolto 158 pazienti con malattia grave in un singolo centro, studio clinico prospettico randomizzato condotto a Mosul, in Iraq, dal 1° dicembre 2020 al 1° giugno 2021.

I pazienti sono stati divisi in due gruppi: nel gruppo di controllo, 76 hanno ricevuto solo cure terapeutiche standard, mentre 82 pazienti nel gruppo di intervento hanno ricevuto cure terapeutiche standard più 10 milligrammi (mg) di melatonina al giorno. I medici hanno quindi valutato l’incidenza di sepsi, trombosi e mortalità nei pazienti nei giorni 5, 11 e 17.

Quando i ricercatori hanno confrontato i dati nel gruppo di controllo con il gruppo di intervento, hanno scoperto che c’era una significativa riduzione, durante la seconda settimana, di trombosi e sepsi in coloro che assumevano melatonina. Hanno anche scoperto che la mortalità era significativamente più alta in coloro che non assumevano la melatonina.

Alla fine dello studio, i ricercatori hanno scoperto che c’era un tasso di mortalità significativamente più alto nel gruppo di controllo del 17,1% rispetto al gruppo della melatonina dell’1,2%. La melatonina è stata somministrata per via orale.

I ricercatori hanno dichiarato che i risultati del loro studio segnalano la necessità di guardare più da vicino gli effetti della melatonina nei pazienti affetti da Covid-19, tanto che hanno dichiarato:

I tassi di trombosi, sepsi e mortalità migliorati supportano l’efficacia della melatonina nel mitigare questa malattia infettiva.

Inoltre, queste nuove scoperte supportano una precedente ricerca pubblicata alla fine del 2020 che mostrava che l’uso della melatonina era associata a una riduzione del 28% della probabilità di un test COVID-19 positivo.

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Fonte: ScienceDirect

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