Un italiano alla guida del team che ha scoperto un farmaco anti Covid, potenzialmente efficace sulle varianti più pericolose del virus
C’è un italiano alla guida del team che ha scoperto un farmaco anti Covid, potenzialmente efficace su tutte le varianti del virus attualmente in circolazione: lo studio di fase 3 COMET-ICE è stato interrotto prima dei tempi per gli schiaccianti risultati che promettono guerra aperta alla pandemia che ha cambiato le nostre vite.
Il farmaco, un anticorpo monoclonale, è stato messo a punto dal centro di ricerche svizzero Humabs BioMed, parte del gruppo americano Vir Biotechnology Inc. e in particolare nei laboratori di Bellinzona, nel Canton Ticino svizzero, dal team di studiosi guidati dal ricercatore mandellese Davide Corti.
Un’analisi condotta su 583 pazienti arruolati nello studio COMET-ICE ha dimostrato una riduzione dell’85% dell’ospedalizzazione o della morte nei pazienti che ricevevano il farmaco VIR-7831 rispetto a chi riceveva il placebo. VIR-7831 è stato inoltre ben tollerato.
Lo studio rimane in corso e in cieco con i pazienti che continuano a essere seguiti per 24 settimane, quindi ulteriori risultati, inclusi dati epidemiologici e virologici, saranno disponibili una volta terminato l’iter. Nel frattempo, però, la casa farmaceutica è intenzionata a chiedere l’immediata autorizzazione del farmaco in emergenza, negli Usa e in altri Paesi.
#BREAKING: In partnership with @GSK, we're thrilled to share breaking news about the COMET-ICE trial evaluating our investigational monoclonal antibody for #COVID19. The IDMC recommended the study stop enrollment early given demonstration of efficacy. https://t.co/w2sYxqbAzU pic.twitter.com/1mRyXgWSNF
— Vir Biotechnology (@Vir_Biotech) March 11, 2021
L’azienda ha anche annunciato i risultati di un nuovo studio presentato e disponibile online su bioRxiv, che dimostrerebbe come VIR-7831 mantenga l’attività anche contro le attuali varianti circolanti che destano particolare preoccupazione, come quelle nel Regno Unito, in Sud Africa e in Brasile.
A differenza di altri anticorpi monoclonali, infatti, VIR-7831 si lega ad una “zona” (tecnicamente “epitopo”) altamente conservato della proteina spike (quella che di fatto innesca l’infezione), che può rendere più difficile lo sviluppo di resistenza.
“Questi dati entusiasmanti con un singolo anticorpo contro un epitopo conservato ci portano un passo avanti verso la fornitura di una nuova soluzione efficace ai pazienti di tutto il mondo – commenta entusiasta George Scangos, amministrato delegato di Vir – Il design a doppia azione di VIR-7831 per bloccare sia l’ingresso virale nelle cellule sane che per eliminare le cellule infette, nonché la sua elevata barriera alla resistenza, sono caratteristiche distintive chiave. Questi risultati, insieme alla nostra pubblicazione in attesa di dati sulla resistenza, dimostrano il potenziale di VIR-7831 per prevenire le conseguenze più gravi del Covid-19 ed evidenziano la sua potenziale capacità di proteggere dagli attuali ceppi circolanti del virus”.
Si resta in attesa della decisione delle autorità preposte all’immissione sul mercato dei farmaci.
Fonti di riferimento: Vir Biotechnology Inc. / biorXiv