Secondo una nuova ricerca i bambini che contraggono il Covid hanno meno probabilità di trasmettere il virus.
Un nuovo studio ha rilevato che i bambini rilasciano un volume molto più basso di particelle di Covid-19 rispetto agli adulti, riducendo potenzialmente la loro capacità di trasmettere il virus. I ricercatori dell’Università di Berlino hanno scoperto che, in media, i bambini rilasciano meno particelle di aerosol nell’aria, soprattutto quando respirano, parlano o cantano.
Gli esperti ritengono che le persone che rilasciano quantità inferiori di particelle di aerosol quando parlano abbiano cariche virali più basse, il che significa anche che non diffondono il virus allo stesso modo. Questi risultati dimostrano come la capacità trasmissione del Covid da parte dei bambini è meno elevata, rispetto agli adulti.
Lo studio
I ricercatori, che hanno pubblicato i loro risultati su The Journal of the Royal Society, hanno raccolto i dati da 15 adulti e 15 bambini; quest’ultimi includevano 11 maschi e 4 femmine, tutti di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Tutti i bambini e tutti gli adulti, di età compresa tra i 23 e i 64 anni, facevano parte di cori professionisti o semi professionali.
Hanno messo ogni partecipante in un ambiente chiuso e ogni partecipante ha respirato, parlato, cantato e gridato, prima che i ricercatori raccogliessero una misura dell’emissione di particelle e il loro volume.
I ricercatori hanno scoperto che quando il gruppo di bimbi respirava, parlava o cantava diffondeva in media un tasso di aerosol molto più basso rispetto agli adulti. Quando si gridava, invece, nei bambini e negli adulti sono state trovate cariche virali abbastanza simili.
Le effettive implicazioni di questo studio non possono essere completamente determinate, ma sembrano indicare che i bambini hanno cariche virali inferiori rispetto agli adulti e, quindi, diffondono il virus in misura minore.
Inoltre, è interessante notare che anche quando i bambini si ammalano di Covid, il rischio che sviluppino sintomi gravi a causa del virus è particolarmente basso; ad esempio, uno studio condotto lo scorso autunno dai ricercatori dell’Università dello Utah, prima che arrivasse la variante Omicron, ha rilevato che metà dei casi pediatrici di Covid erano asintomatici.
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Fonte: Journal of the Royal Society
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