Da Apple a Nike, passando per Ikea ed H&M: l'Occidente tanto disprezzato da Putin chiude i battenti in Russia
Si è cominciato con una serie di sanzioni e blocchi agli oligarchi, poi con l’addio alla Champions e alle paralimpiadi. Ora sono i grandi gruppi ad abbandonare la Russia. Ultime ieri Ikea, che ha sospeso produzione, vendita, import ed export, e H&M, che ha annunciato la sospensione “temporanea” delle vendite nel Paese dicendosi “preoccupata per i tragici sviluppi in Ucraina”.
#Russians in panic buy all the goods in IKEA after its announcement of withdrawal from the #Russian market pic.twitter.com/h3eJnoxGTD
— NEXTA (@nexta_tv) March 3, 2022
E non solo in Russia, ma anche in Bielorussia. Non sono le uniche.
Il motore di ricerca Google e la piattaforma video YouTube hanno sospeso la vendita di spazi pubblicitari sul territorio russo, aggiungendo di star seguendo la situazione e che gli utenti saranno tenuti informati sul suo evolversi. Anche Airbnb ha annunciato che sospenderà il servizio in Russia e Bielorussia.
L’elenco continua, arrivando al mondo dell’auto e della monda, dell’hi-tech e dell’intrattenimento: è il caso di Apple e Nike, che hanno bloccato le attività commerciali anche online, e di Volkswagen, Honda, Toyota e Mazda.
E vogliamo parlare del settore energetico? Dopo Bp e la danese Orsted, Shell dichiara di voler uscire dalla joint venture con Gazprom ed Exxon sta mettendo a tavolino un’uscita graduale dal Paese. Equinor, norvegese, ha bloccato la collaborazione con Rosnef. Eni? Nel gasdotto Blue Stream, che collega Russia e Turchia, ha una partecipazione congiunta con Gazprom e ora si direbbe intenta a “procedere alla cessione della propria quota”.
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Fonte: Reuters
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