Veicoli commerciali a metano: tutti i vantaggi e gli aspetti da considerare

Uno speciale sui veicoli commerciali a metano con tutti i vantaggi, sia economici che ambientali, ma anche i fattori da tenere presente prima di optare per questa fonte pulita che può rappresentare una risorsa anche per le piccole aziende italiane

Altro che sdoganato. Il metano per autotrazione in questo 2009 segnato dalla crisi è un vero fenomeno che non accenna ad arrestarsi, anzi. Le immatricolazioni di automobili alimentate a gas naturale sono schizzate in alto di oltre il 70% e la rete di distribuzione continua a espandersi – raggiunta quota 700 distributori -, anche se è meno capillare rispetto ad altri Paesi d’Europa. Di fronte a questa improvvisa impennata di popolarità presso gli automobilisti, la nuova frontiera del metano potrebbe essere ora la conquista definitiva del segmento dei veicoli commerciali leggeri, quelli per il trasporto merci con portata fino a 3,5 tonnellate (indicati dal Codice della Strada con la categoria N1) utilizzati in genere da piccole e medie aziende, tipicamente di commercianti e artigiani.

Ovvero quelle realtà dove viene prodotta gran parte della ricchezza (e del lavoro) del Paese e che oggi si trovano in grande difficoltà, come confermato dalla pesante flessione delle immatricolazioni dei veicoli da lavoro, che nei primi 9 mesi dell’anno ha raggiunto il -26,4%.

Tutto fa pensare però che, con l’attuale trend, van, furgonette, furgoni e altri veicoli a gas naturale, dai circa 27.200 in circolazione a fine 2008, potrebbero diventare molti di più, con ricadute in termini positivi per due ragioni, di ordine economico e ambientale, sia per l’imprenditore che, naturalmente, per la collettività.

Perché il metano conviene

Normalmente i veicoli commerciali a metano costano di più delle equivalenti versioni a benzina e a volte anche di quelli diesel. Con gli incentivi, però, il vantaggio più immediato per l’azienda è proprio all’atto dell’acquisto, anche in leasing. Con gli incentivi statali in vigore dal 7 febbraio, chi acquista un nuovo veicolo commerciale leggero Euro 4 o Euro 5 e ne rottama uno Euro 0, 1 o 2 immatricolato entro il 31 dicembre 1999, riceve un bonus di 2.500 euro, a cui si aggiungono altri 4.000 euro se si opta per l’alimentazione a metano. In totale il risparmio può arrivare fino a 6.500 euro, a cui normalmente si somma un ulteriore sconto praticato dalla casa. Un esempio è il Fiat Fiorino Metano, prezzato di listino a 12.950 euro ma acquistabile a partire da 3.990 euro. Attenzione però: le cifre comunicate dalle case non sempre corrispondono all’esatto prezzo reale, ma gli sconti sono comunque forti.

impianto_metano_Fiorino

Poi c’è una seconda soluzione, cioè convertire un mezzo a benzina già in possesso con i cosiddetti impianti aftermarket. In questo caso la spesa può variare da 1400 fino a 2400 euro circa, ai quali va scalato il contributo governativo di 650 euro. Inoltre in alcune zone sono cumulabili altri contributi provenienti da amministrazioni regionali, provinciali o municipali e in alcuni casi sono previste esenzioni dal bollo.

Chi sceglie un mezzo alimentato a metano sarà naturalmente allettato dal basso prezzo alla pompa, attualmente fra gli 80 e 90 centesimi al kg (la quantità del metano si esprime in chili) contro i prezzi medi di benzina e diesel, sopra quota 1 euro dai 10 ai 30 centesimi.

In termini energetici (e quindi di resa chilometrica) 1 kg di metano (50 MJ/kg) equivale a circa 1,5 litri di benzina (32MJ/l), a circa 1,3 litri di gasolio (33 MJ/l) , e circa 2 litri di GPL (25 MJ/l). Quindi, in proporzione, il metano fa risparmiare al portafogli circa il 55% rispetto alla benzina, il 35% rispetto al GPL e il 15% rispetto ad un motore turbodiesel, anche se questi ultimi sono ancora i motori più efficienti (in pratica sono quelli che in termini assoluti consumano meno carburante). Ciò significa che si pagheranno 45 euro di carburante rispetto ai 100 euro della benzina per percorrere la stessa distanza.

Ai vantaggi in termini economici vanno infine aggiunti anche quelli relativi alla libera circolazione nei centri urbani con restrizioni al traffico come le ZTL o i giorni di targhe alterne e la possibilità di poter parcheggiare in qualsiasi autorimessa, senza nessuna limitazione, a differenza dei commerciali a GPL che si parcheggiano al massimo al primo piano interrato.

Da tenere presente

Alcuni fattori che hanno limitato la diffusione delle auto a metano riguardano le stazioni di rifornimento. Come si diceva in apertura sono in costante crescita, ma sono localizzate in maniera disomogenea lungo tutto lo stivale. Prima dell’acquisto è dunque fortemente consigliabile accertarsi della disponibilità di impianti nella zona in cui si opera, tenendo presente che nelle autostrade sono ancora pochi. Un valido aiuto è il sito Metanoauto.com che mette online mappe ed elenchi costantemente aggiornati che è possibile anche installare sui navigatori GPS. In alternativa si può utilizzare il servizio online della Eni.

stazioni di rifornimento del metanoPer riempire le bombole servono almeno 5 minuti (a seconda del tipo di veicolo e quindi della capienza) e in Italia non è previsto il self service (almeno per il momento, ma c’è già una proposta di legge al vaglio del Parlamento). Per queste ragioni e per eventuali code la sosta al distributore di metano potrebbe essere un po’ più lunga rispetto a quella che si farebbe con veicoli tradizionali. Insomma, prima verificare se si hanno stazioni a portata di mano e poi pianificare gli eventuali rifornimenti sono due accorgimenti necessari per utilizzare con soddisfazione un veicolo a metano.

Avendo la necessità di essere compresso ad alta pressione, il metano non si può caricare a bordo in quantità pari a quelle degli altri carburanti liquidi (benzina, gasolio e GPL). Pertanto l’autonomia con il solo pieno di gas sarà sempre inferiore rispetto al pieno di benzina o gasolio. Un esempio: la Panda Natural Power può arrivare a circa 250 km con il solo metano, quindi un raggio d’azione sufficiente per una giornata di lavoro che non prevede lunghe percorrenze, ma i furgoni o autocarri di dimensioni più grandi le percorrenze possono arrivare a 400 km. Se invece si utilizza contemporaneamente la benzina l’autonomia totale risulta quasi raddoppiata.

Alcuni modelli potrebbero avere parte del bagagliaio impiegata per fare spazio alle bombole, fatto che rischia di renderli poco adatti per quelle attività che richiedono molto volume di carico. È un inconveniente che si verifica più di frequente nei modelli più piccoli, mentre nei in veicoli più grandi la capacità di carico rimane pressoché invariata.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è la sicurezza degli impianti e i controlli obbligatori delle bombole del metano. Vanno effettuati ogni 4 o 5 anni a seconda del tipo. Il collaudo in sé è gratuito, ma vanno sostenute le spese per lo stacco e il rimontaggio che si aggirano intorno ai 40 euro per bombola più eventuali sostituzioni di valvole, guarnizioni o altri componenti. Dal momento che le bombole vengono spedite per l’ispezione ai due centri nazionali della Gestione Fondo Bombole Metano s.p.a. (la società del gruppo ENI che a centri a Idice (BO), Jesi (An) e San Lazzaro di Savena (BO)) l’intera operazione dura circa una settimana. Le officine più efficienti, però, hanno delle bombole già pronte in magazzino, per cui è possibile terminare l’operazione in giornata. In ogni caso si può circolare anche senza bombole, sfruttando la sola alimentazione a benzina, per il tempo necessario al collaudo.

Differenze nella guida? Praticamente nessuna, se non una lieve ma sensibile diminuzione della ripresa e della velocità massima dovute in parte al peso maggiore per la presenza delle bombole, anche se le prestazioni velocistiche non sono certo la caratteristica principale richiesta ad un veicolo impegnato nel lavoro quotidiano.

I vantaggi per l’ambiente dei veicoli a metano

Da quanto detto finora si comprende come un mezzo commerciale a metano può costituire una opzione valida per abbattere i costi aziendali, ma il fatto più importante è che metano per autotrazione ha comunque dei vantaggi innegabili per l’ambiente.

Innanzitutto perché con la sua combustione risultano assenti inquinanti come PM10 (le polveri sottili), ossidi di zolfo e gli idrocarburi incombusti sono costituiti per più del 95% da metano puro che non è nocivo. Rispetto all’alimentazione benzina gli ossidi di azoto (NOx) sono ridotti di circa il 50%, mentre le emissioni di CO2 sono ridotte di circa il 20%, quindi si contribuisce alla riduzione dell’effetto serra. Inoltre il metano non si ottiene attraverso processi di raffinazione, non richiede additivi nocivi ma è pronto all’uso fin dall’origine, oppure si può creare nei gassificatori dai rifiuti o dalle biomasse.

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Con l’alimentazione a metano si riducono notevolmente i componenti dei gas di scarico inquinanti non “normati”, per i quali la legge non impone ancora alcun limite, come il biossido di zolfo (SO2), il benzene (C6H6), la formaldeide (HCHO) e gli idrocarburi policiclici aromatici (PAH) , ritenute sostanze cancerogene. Inoltre la combustione non genera odori e un motore alimentato a gas naturale è più silenzioso.
Un altro grande vantaggio deriva dalle sue modalità di trasporto, che avviene attraverso gli stessi gasdotti per l’uso civile, quindi non deve essere trasportato in autocisterne e non si incrementa il traffico di superficie, contribuendo quindi a diminuire i rischi di incidenti stradali e l’inquinamento da traffico pesante. Inoltre la rete di metanodotti è sotterranea e dunque non altera i paesaggi.

In conclusione, tutto rose e fiori dunque? Non proprio. Per passare ad un veicolo a metano bisogna valutare le proprie esigenze e al limite modificare alcune abitudini, come pianificare rifornimenti e manutenzione. Il limite più grande alla diffusione definitiva rimane quello della rete di distribuzione, ancora in una fase ritardata di sviluppo, che però cresce costantemente e certamente nei prossimi anni cercherà di rispondere alla forte domanda. Niente però di eccessivamente arduo da mettere in pratica, solo un po’ di attenzione in più, che verrà ripagata da un sostanzioso abbattimento di costi ed inquinamento.

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