L’isola di Budelli diventa definitivamente patrimonio pubblico dell’ente Parco de La Maddalena dopo l’approvazione del piano di ripartizione delle somme ai creditori e la chiusura della procedura dell’asta giudiziaria.
L’isola di Budelli diventa definitivamente patrimonio pubblico dell’ente Parco de La Maddalena dopo l’approvazione del piano di ripartizione delle somme ai creditori e la chiusura della procedura dell’asta giudiziaria.
Dopo ben 200 anni, la storia della bella spiaggia rosa ha finalmente un punto. Per chi non avesse seguito la vicenda sin dall’inizio ricordiamo che dopo il fallimento della società immobiliare Nuova Gallura che ne era proprietaria, Budelli era stata acquistata dal magnate neozelandese Michael Harte per 3 milioni di euro che almeno sulla carta voleva realizzarvi un progetto ecosostenibile.
Ipotesi mai creduta dagli ambientalisti che accusavano il magnate di voler trasformare l’isola in una location di resort e ville sul mare.
Nel 2014 l’ente Parco de La Maddalena aveva esercitato il diritto di prelazione sulla spiaggia rosa, due anni dopo arriva la rinuncia da parte del magnate con una lettera al sindaco Luca Montella, motivando la scelta con un “non ci sarebbero più le condizioni necessarie o sufficienti per realizzare il piano di conservazione e ricerca ambientale auspicato, la cui utilità e pubblico interesse è stata riconosciuta anche dal Consiglio di Stato”.
Non era mancata poi una mobilitazione massiccia da parte di ambientalisti, cittadini e amministratori. L”ex ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio aveva lanciato su change.org la petizione #salvabudelli per salvare l’isola.
La decisione di oggi del Tribunale di Tempio Pausania chiude finalmente un iter durato fin troppo a lungo dando così seguito a quanto deciso dal Parlamento nel dicembre 2013. Dopo una petizione e una vasta campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che ha coinvolto oltre 100 mila cittadini a favore di Budelli come patrimonio dello Stato italiano, è ora di dire basta ai tentativi di speculazione e ai boicottaggi palesi e velati di salvare l’isola della spiaggia rosa, dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, in un comunicato stampa.
Tra le iniziative di questi anni, vi era stata anche la bella storia della turista pentita di aver portato a casa un sacchettino di sabbia rosa,la campagna di crowdfunding promossa da 23 studenti della seconda media della scuola di Mosso in provincia di Biella e ancora tantissime mobilitazioni ambientaliste.
Oggi finalmente arriva la sentenza di assegnazione definitiva all’Ente Parco che viene salutata positivamente anche dal WWF Italia.
Finalmente si conclude una tormentata vicenda amministrativa e giudiziaria sulle sorti della proprietà dell’isola. Ora è tempo di governare al meglio questo bene e con esso l’intero arcipelago. Il WWF insieme ai ragazzi della Scuola Media di Mosso sono già impegnati nell’elaborazione del progetto dell’”isola dei ragazzi” che coniuga la rigorosa conservazione dell’area con una fruizione controllata e sostenibile, dice Donatella Bianchi, presidente WWF Italia in una nota stampa.
La decisione del giudice però rischia ora di riaccendere lo scontro all’interno dell’ente Parco su come gestire e con quali risorse il patrimonio di Budelli. Staremo a vedere, nelle prossime settimane se verrà risolta la situazione di conflitto apertasi all’interno del consiglio direttivo #salviamobudelli.
Dominella Trunfio
Foto: Mirko Ugo
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