A Roma l'hotel Marco Polo ospita le persone in difficoltà. Qui chi vuole usufruire delle stanze paga quanto può.
Nonostante la pandemia e la crisi, Diego D’Armario, proprietario dell’hotel Marco Polo nel cuore di Roma, ha deciso di aprire le porte alle persone in difficoltà: qui chi ha bisogno può usufruire delle stanze, pagando quanto può.
L’iniziativa del Marco Polo ha acquisito particolare importanza negli ultimi mesi, con l’arrivo del freddo. Quest’inverno circa 15 persone sono morte per le strade di Roma. Il proprietario ha raccontato a EFE:
Una persona è morta proprio qui al terzo piano di un palazzo di fronte un albergo vuoto ma chiuso. Questo dal mio punto di vista non è accettabile.
Diego, che gestisce l’hotel insieme al fratello Lorenzo, spiega che di fronte alla situazione generata dal Covid-19 dovevano prendere una decisione rispetto all’attività:
Abbiamo pensato ad una soluzione che potesse essere utile a chi ha maggiori difficoltà
I fratelli D’Amario sono volontari dell’associazione Sant’Egidio, che ha collaborato con loro per avviare questa iniziativa, della quale beneficiano 18 persone.
Uno degli ospiti è Luciano, 70 anni, che vive al Marco Polo da quando è finito per strada, dopo aver perso il bar a causa della crisi del coronavirus e della sua dipendenza dal gioco.
Io esco, entro, mi faccio da mangiare: una giornata normale. Menomale che c’è un hotel che aiuta le persone in difficoltà.
L’albergatore ha raccontato che anche suo nonno, originario di un paese dell’Abruzzo, arrivò a Roma all’età di 14 anni, poverissimo e quindi costretto a vivere per strada, tra il Colosseo e le stalle di Trastevere. Memori della storia familiare, i fratelli hanno così aperto le porte dell’albergo durante la pandemia.
La nuova situazione dell’hotel è di “natura transitoria”, come osserva D’Amario:
Siamo un albergo turistico e speriamo che questo nuovo anno ci riporti poco a poco alla normalità
Nel frattempo, aprire le porte del Marco Polo a persone in situazioni difficili ha permesso a questo hotel di resistere alla crisi e ad essere di ispirazione per altre manifestazioni di solidarietà.
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