Nissan Leaf o Golf Blue e-motion? Noi le abbiamo provate per voi al Salone H2ROMA. Volete sapere cosa abbiamo scoperto?
“Prego, si accomodi“. “Non ho mai guidato una macchina automatica“, avverto. Il copilota sorride, mi da una pacca sulla spalla, e mi sussurra: “Questa non è solo una macchina automatica. È la macchina dell’anno!“. La ‘World Car of the Year 2011’. La Nissan Leaf, tanto per capirci, e l’inglese non ne tradisce l’aspetto: una foglia su quattro ruote e a cinque porte, formato famiglia, capace di raggiungere una velocità massima pari a circa 145 Km/h. L’utilitaria di sempre, accolta nella decima edizione dell’H2Roma 2011, la rassegna sulla mobilità sostenibile aperta lo scorso 9 novembre nella capitale presso il Salone delle Fontane all’Eur. E lei, la Leaf, tra le 15 anteprime nazionali è la mia prima scelta al Test Drive.
Mi accomodo, faccio avanti il sedile, posiziono lo schienale, nulla di nuovo: la solita rondellina in plastica in basso a sinistra faticosa da regolare. Azzardo: “Mi sebra un’automobile normalissima“. Il copilota sorride di nuovo, chiudo i finestrini. Nell’abitacolo c’è un rumore ovattato, sospeso in modo irreale. Non capisco se la vettura è in moto. Ho premuto il pulsante di accensione, simile a quello dei personal computer, ma intorno a me: il vuoto. Ecco che il mio “aiutante” mi sgancia un assioma non da poco, una previsione che, in prospettiva, allerterà ogni “pizzardone”.
“Secondo me – dice – ci sarà un forte incremento degli incidenti con le auto elettriche. Proprio perché chi sta dentro, ma anche chi sta fuori, non può accorgersi se il motore è acceso o spento. Insomma, bisognerà prestare maggiore attenzione alla partenza“. Io la prendo per buona, ma gli ribadisco: “Mi sembra un’auto come tutte le altre“. Lui mi indica il cambio: quasi un mouse da computer portatile. Lo imposta su ‘D’, Drive. Si parte!
La Leaf è la prima auto al mondo con motore elettrico commercializzata in grande serie. A emissioni zero di CO2 dovute a combustione di idrocarburi, è un progetto in cui Nissan ha investito oltre 2 miliardi di euro. Da oggi prenderanno il via i pre-ordini e nel lancio saranno privilegiate le nazioni più impegnate sia dal punto di vista degli incentivi governativi per l’acquisto, sia nella realizzazione di infrastrutture, colonnine di ricarica per cominciare. Nel 2012 sbarcherà in Usa, Giappone, Inghilterra, Olanda, Irlanda e Portogallo. Le prenotazioni “on line” sono già iniziate. In Italia arriverà più tardi, probabilmente insieme a Francia e Germania.
Al prezzo, che si riferisce all’unica versione disponibile al momento (aria condizionata, navigatore satellitare con retrocamera per il parcheggio, presa per la ricarica veloce e un innovativo sistema di connettività tramite smart-phone, che permette all’utilizzatore di riscaldare o raffreddare gli interni dell’auto), affino l’udito: si parte da 37.990 euro. “Caspita“, esclamo al copilota, che precisa: “Il costo include la batteria agli ioni di litio con una potenza di 90 kW e con una garanzia di 5 anni/100.000 km, e l’assistenza stradale dedicata per i veicoli elettrici“. Intanto il navigatore installato a bordo mi indica la colonnina Enel più vicina per il “rifornimento”.
Nissan Leaf è dotata di un motore elettrico ed un inverter posizionati nella parte anteriore della vettura che alimentano le ruote anteriori. Il motore in corrente alternata sviluppa 80 kW di potenza, 108 CV e 280 Nm di coppia, e il veicolo può raggiungere una velocità massima pari a circa 145 Km/h.
L’autonomia della vettura, pari a circa 175 km – secondo il New European Driving Cycle (NEDC), criterio di omologazione europea – rende l'”auto-foglia” una proposta pratica per molti automobilisti. Si ricarica completamente da zero al 100% in circa 8 ore in modalità normale, mentre è possibile ripristinare da zero fino all’80% della capacità energetica in meno di 30 minuti attraverso una colonnina di ricarica rapida. Tra gli accessori attualmente disponibili il pannello solare, che ricarica la batteria ausiliaria e che alimenta i servizi elettrici di bordo.
A fine corsa, tuttavia, mi accorgo di aver usato forse solo un paio di volte i freni. Perché, mi spiega ancora il copilota, “c’è una sorta di freno motore” che recupera l’energia che si perderebbe in decelerazione per restituirla alla batteria.
Scendo entusiasta dalla Leaf, senza pensare al prezzo, e salgo sulla Volkswagen Golf Blue e-motion: la concept car che anticipa la variante elettrica della media tedesca, presentata proprio ieri per la prima volta al pubblico italiano in occasione dell’H2Roma energy & mobility show.
In tema di auto elettriche c’è chi fa proclami, chi invece lavora in silenzio facendo annunci che sembrano prudenti, ma che sono evidentemente una dimostrazione di forza e consapevolezza dei propri mezzi tecnici e tecnologici. E questo, una volta entrato nell’abitacolo della Blue-e-motion, mi sembra subito il caso di Volkswagen. Una bestseller di categoria, la declinazione ecologica che promette consumi ed emissioni davvero ridotti e di cui la versione di serie arriverà nel 2013. Alla prima occhiata mi accorgo dell’adozione di una nuova mascherina e degli pneumatici più stretti e a bassa resistenza al rotolamento, abbinati a cerchi in lega da 15 pollici.
Mi accomodo, mani sul volante, e il nuovo copilota mi segnala la possibilità di selezionare tre differenti modalità: Confort+, con la quale si possono sfruttare tutti gli 85 kW di potenza del motore e raggiungere i 135 km/h; Normal, nella quale la potenza è limitata a 65 kW (88 CV) e la velocità a 115 km/h; Range+, che disattiva completamente il condizionatore e taglia potenza e velocità rispettivamente a 50 kW (68 CV) e 105 km/h in modo da risparmiare energia. “Parliamo di un motore elettrico da 115 CV“, che quasi ci ricorda lo sprint della tradizionale Golf.
Presentata per la prima volta a giugno del 2010 all’Expo di Shanghai, la Golf Blue-e-motion è realizzata sulla base della Golf sesta serie (l’attuale). Il pacchetto di batterie agli ioni di litio da 26,5 kWh è costituito da 180 celle, distribuite sotto al bagagliaio (rimangono 275 litri a disposizione), dietro ai sedili posteriori e nel tunnel centrale. La vettura dovrebbe pesare così 1.545 kg, circa 200 kg in più rispetto alla versione con motore termico e cambio Dsg.
Quanto alle prestazioni, i tecnici di Wolfsburg dichiarano che è in grado di percorrere fino a 150 km con una ricarica, anche se l’autonomia, puntualizza di nuovo il copilota, “varia a seconda del tipo di guida“. Anche la BlueMotion, che uscirà sul mercato nel 2013 come la Nissa Leaf, gode di un sistema di recupero di energia in frenata. E, in perfetto stile vintage, si accende ancora con la chiave!
Augusto Rubei