Ancora pioggia, tanta pioggia. E fulmini, tuoni, forti raffiche di vento. Ma anche paura e di nuovo lacrime: questa volta ad essere colpito da un violento nubifragio è stato il capoluogo della Liguria, Genova, e le aree limitrofe, con oltre 400 millimetri di pioggia caduti nella sola notte, torrenti esondati, voli direttati, autostrade chiuse e scuole evacuate. Automobilisti in difficoltà sui tetti delle auto, scantinate e piani bassi completamente allagati, cittadini con l'acqua fino alla cintola, decine le auto portate via dalla furia dell'acqua, insieme a un intera edicola. Questa la fotografia devastante che arriva dalla città ligure.
Ancora pioggia, tanta pioggia. E fulmini, tuoni, forti raffiche di vento. Ma anche paura e di nuovo lacrime: questa volta ad essere colpito da un violento nubifragio ed essere completamente alluvionato è stato il capoluogo della Liguria, Genova, e le aree limitrofe, con oltre 400 millimetri di pioggia caduti nella sola notte, torrenti esondati, voli direttati, autostrade chiuse e scuole evacuate. Automobilisti in difficoltà sui tetti delle auto, scantinate e piani bassi completamente allagati, cittadini con l’acqua fino alla cintola, decine le auto portate via dalla furia dell’acqua, insieme a un intera edicola. Questa la fotografia devastante che arriva dalla città ligure.
Così, a pochi giorni dal violento nubifragio che aveva distrutto le Cinque Terre, il bilancio di questa nuova tragedia di lacrime e fango in Liguria è già pesante, con almeno 6 morti e 4 dispersi. Una donna ha perso la vita in via Fereggiano, schiacciata dalle auto travolte dalla piena dei torrenti esondati. E, nella stessa strada, sono rimaste uccise anche altre cinque persone, tra cui due bambini, che hanno trovato la morte nell’androne di un condominio in via Fereggiano 2. Testimoni hanno riferito di averle viste attraversare di corsa la strada e rifugiarsi nell’androne, ma l’onda di piena li ha raggiunti proprio lì dove avevano cercato riparo e salvezza, sommergendoli senza lasciar loro il tempo di mettersi in salvo.
Il Comune parla di situazione “gravissima”. Si raccomanda la “massima prudenza” ai cittadini che anche la Protezione civile invita a “non uscire di casa, salire ai piani alti degli edifici, chiudere negozi e non prendere la macchina per nessun motivo“. Autostrade, intanto, sconsiglia di mettersi in viaggio verso il capoluogo ligure e il sindaco Marta Vincenzi lancia un appello ai suoi cittadini ai microfoni di un’emittente locale: ”Ci si metta in salvo perché’ in questo momento non c’è altro da fare. Adesso è come se ci fosse una guerra in corso, bisogna andarsene via dai piani terra e non restare in strada. Questo deve entrare nella nostra testa e nella cultura quotidiana, non c’è altro modo per difendersi’‘.
I meteorologi fanno sapere che la situazione non è destinata a migliorare: “le piogge ora già in atto sono destinate nelle prossime ore ad una brusca intensificazione”, avverte il meteorologo di 3bmeteo.com Sergio Brivio. Il clou delle precipitazioni “si avrà tra sabato e domenica sera, poi lenta attenuazione delle piogge, che pur tuttavia resteranno sempre presenti fino a martedì, aggravando ulteriormente la situazione”.
Colpa di una catastrofe naturale o dell’incuria delle amministrazioni? Le associazioni ambientaliste sembrano non avere alcun dubbio. Il wwf, in un comunicato in cui commenta la tragica situazione di Genova, afferma: “non solo il territorio è stato distrutto e reso completamente vulnerabile, ma non si riesce nemmeno a mettere in sicurezza le persone, nonostante la recente tragedia e l’allarme lanciato per questo nuovo alluvione da almeno tre giorni”.
“Queste tragedie sono e saranno sempre più frequenti – spiega Andrea Agapito, Responsabile Acque del WWFItalia – In città, a Genova, i corsi d’acqua sono stati cementificati, canalizzati e “tombati”, cioè coperti, nascosti. Tra i punti più critici c’è il Ferreggiano che è stato deviato artificialmente nel torrente Sturla dove, tra le altre cose, i piloni che sorreggono la Facoltà universitaria di Farmacia si trovano nel bel mezzo dell’alveo. Recentemente è stata rifatta la copertura del torrente Bisagno nella speranza di far passare l’onda di massima piena: peccato che l’intervento sia insufficiente anche a causa della cementificazione ed impermeabilizzazione dei quartieri più a monte”.
Si unisce alla posizione dell’Associazione del Panda anche Greenpeace. “È certo che ci sono molte cause per la violenza dei fenomeni meteo che stanno colpendo il nostro Paese, e che ve ne sono altrettante per i danni e le vittime che producono, compresi il dissesto idrogeologico e la gestione del territorio – ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – È altrettanto chiaro, però, che questi eventi sono sempre più frequenti e intensi e che, come ha ricordato il presidente Napolitano, essi sono la conseguenza dei cambiamenti climatici prodotti dall’uomo“.
“Chiamare in causa i cambiamenti climatici, anche in circostanze dolorose come questa di Genova, non significa maledire il cielo – ha concluso Boraschi – Ci sono responsabilità che la politica e l’industria, in particolare quella energetica, devono assumersi per garantire un futuro dove a farla da padrone non sia il caos climatico“.
Ma, in tutta risposta, nella finanziaria 2012 non c’è alcuna traccia dei 500 milioni per la prevenzione del dissesto idrogeologico promessi da presidente del Consiglio e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze. Come ammesso dallo stesso ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in Commissione Ambiente al Senato, non c’è alcuna traccia nel provvedimento dello stanziamento di 800 milioni di euro (500 dei quali proprio per la prevenzione del dissesto idrogeologico)che era stato promesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, e che sarebbe dovuto essere coperto con i proventi della vendita all’asta delle frequenze della banda larga e da una quota dei Fondi FAS (peraltro dimezzati nel 2012, dai 7,137 miliardi previsti per il 2012 dalla Legge di Stabilità 2011ai 3,786 miliardi previsti nel 2012 in Tabella E del Ddl in esame).
Intanto, la Liguria e l’Italia intera oggi piangono nuove vittime, mentre a Vernazza e Monterosso e in molti altri comuni della Lunigiana non si è ancora finito di spalare il fango.
Per chi abita a Genova il numero verde per le emergenze è 800 177 797
Foto: genova24.it